Home News Le 5 sentenze di Gubbio-SudTirol: bene la difesa, ma quegli infortuni preoccupano…

Le 5 sentenze di Gubbio-SudTirol: bene la difesa, ma quegli infortuni preoccupano…

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Il terzo risultato ad occhiali al “Barbetti” è un mix tra soddisfazione (visto il valore dell’avversario) e rimpianto per non aver sfruttato appieno la superiorità numerica. Ecco le 5 sentenze lasciate in eredità da Gubbio-SudTirol.

1- Ripartiamo sempre da lì e non è un concetto banale: nel calcio, se non prendi gol, male che vada strappi un pari. E il Gubbio in casa non prende gol da 427’, con Marchegiani che ha dimostrato una volta di più di essere sicuro ed affidabile in qualsiasi situazione (evidentemente buon sangue, non mente). La difesa è il punto di forza di una squadra che può permettersi di alternare uomini a iosa in mezzo al campo e in avanti, ma che là dietro ha davvero trovato la quadra. Solo la Fermana ha subito meno reti dei rossoblù (4 contro 5) in queste prime 8 giornate di campionato, escludendo la Ternana che ne ha prese due, ma scendendo in campo appena 5 volte.

2- Se la difesa difende (e pure bene), l’attacco non punge. Eccola l’altra faccia della medaglia: tolto l’inarrivabile Albinoleffe, capace di segnare appena una rete in 7 partite, il Gubbio è la squadra che fa più fatica a far gol (5 in 8 gare: sta peggio solo la Virtus Vecomp con 4 reti segnate, ma con due partite in meno giocate). Contro i bolzanini invero la sensazione è che per la prima volta dopo diverse gare la squadra abbia fatto molta più fatica a costruire occasioni da rete. Ma se Campagnacci è quello visto col SudTirol, apparso ancora un po’ imballato e poco a suo agio in appoggio a Marchi (lui che nasce esterno in un tridente), allora se le castagne non le toglie il buon Ettore da San Marco la sensazione è che le difficoltà non sembrano destinate a scomparire poi così in fretta.

3- Con l’arrivo dell’autunno cadono le foglie, ma soprattutto arrivano gli… infortuni. Temuti e difficili da prevedere, ma tali da condizionare e non poco il lavoro di un allenatore. Preoccupano, allora, gli stop per problemi muscolari di Malaccari e Casoli, due pedine chiave nello scacchiere rossoblù. Soprattutto fa storcere il naso l’infortunio di Casoli, arrivato proprio nel momento in cui il jolly stava cominciando a carburare dopo essere sbarcato a Gubbio in evidente ritardo di condizione a inizio settembre. I tanti impegni ravvicinati potrebbero aver aumentato i rischi di incorrere in infortuni e magari il problema potrebbe essere stato sottovalutato. Di sicuro però due infortuni muscolari in una settimana fanno scattare più di un campanello d’allarme. Correre ai ripari, e possibilmente in fretta.

4- Se per un’ora il SudTirol ha comunque menato le danze, impedendo al Gubbio di sviluppare la sua consueta mole di gioco (e di occasioni), nell’ultima mezzora con l’uomo in più era lecito aspettarsi qualcosa di meglio. Di sicuro una squadra non necessariamente esperta come quella eugubina, al netto di elementi di caratura come Marchi, Benedetti o la coppia di centrali composta da Espeche e Piccinni, quando si ritrova a dover sfruttare certe situazioni può fare un po’ di fatica. Rientra nel percorso di crescita e non c’è da stupirsi se alla fine Sandreani abbia accolto alla stregua di un buon punto quello maturato sul campo. A volte non c’è bisogno di usare il bastone pur nella consapevolezza che certe situazioni si sarebbero dovute sfruttare meglio. Dimostrazione di equilibrio e lungimiranza, che il tempo dirà se pagheranno o meno.

5- Dopotutto non pensate che il girone sia poi tanto facile. Guardate la fine che sta facendo il Monza: è arrivato Berlusconi (e con lui Galliani), ma per ora il piatto piange. E che dire della Sambenedettese? Ha un punto in meno del Gubbio e ha vinto una sola gara (in rimonta) contro l’Imolese. Tolto il Pordenone di Tesser, che ha pianificato per tempo ed è destinato a recitare un ruolo da assoluto protagonista, per il resto (aspettando la Ternana) regna l’equilibrio ad ogni latitudine. E a scanso di equivoci: la Fermana che il Gubbio ha bullizzato mercoledì scorso ha subito rispedito al mittente il Vicenza di mister Diesel. Fa bene Sandreani a predicare calma e accontentarsi di quanto detto sin qui dal campo: in un’annata così particolare meglio restare umili e lavorare.