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Spunta Tsadjout del Milan, ma il primo obiettivo è De Feo della Lucchese

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L'attaccante Tsadjout, classe 1999, è nato a Peugia e gioca nel Milan

La classifica migliora anche se la guardia resta alta. Di sicuro il Gubbio ha gettato le basi per prendere uno slancio diverso dopo la seconda vittoria consecutiva caratterizzata dall’impronta di Matteo Chinellato subito titolare e subito decisivo con il gol che ha piegato la Vis Pesaro al “Barbetti”. Nanu Galderisi ha trovato nei due nuovi arrivi, appunto il centravanti e il centrocampista Davì, la risposta che cercava e domani sera a Bergamo contro l’Albinoleffe nel turno infrasettimanale (ore 18.30) potrà scegliere ancora meglio disponendo in mediana di Benedetti e Malaccari che tornano dalla squalifica. Sono invece da valutare invece le condizioni fisiche di Casoli che ha problemi al pube ma a Bergamo vuole esserci. Si continua a tessere la tela anche per completare il mercato. “Non finisce qui”, ha detto il direttore sportivo Giuseppe Pannacci e gli obiettivi sono diversi. Si tenterà di piazzare Campagnacci, così come sono attesi movimenti sugli under con Nuti che dovrebbe rientrare al Chievo mentre Ricci, Schiaroli a Tavernelli potrebbero andare in prestito in Serie D per trovare più spazio.

TRA DE FEO E TSADJOUT. Il nome nuovo che interessa è quello di Frank Cedric Tsadjout, attaccante classe 1999 (è alto 1,90) del Milan Primavera, nato a Perugia e di origini africane. E’ già entrato nell’orbita di Gattuso che l’ha portato in panchina. I contatti sono avviati. Resta praticata anche la pista Gianmarco De Feo (’94), in uscita dalla Lucchese. Per il centrocampo la pista preferita è Simone Pontisso (’97) che l’Udinese è disposta a cedere in prestito al Gubbio con la formula gratuita. Non si esclude l’arrivo anche di un difensore centrale sperando che il Perugia possa mandare in prestito Filippo Sgarbi (’97) pur se l’operazione è complicata. Il nuovo corso è contraddistinto anche dalla fascia di capitano assegnata a Matteo Piccinni, che era il vice prima della partenza di Marchi. “E’ un grande privilegio – dice il difensore – indossare questa fascia ereditata da un giocatore come Ettore. Stiamo seguendo il mister che ci trasmette carica e cultura del lavoro”.