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Caso Goracci, 7 anni fa l’arresto e ora il lungo processo

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L'ex sindaco Orfeo Goracci

Dal 14 febbraio 2012 al 14 febbraio 2019. Sono passati 7 anni dal blitz dei carabinieri che all’alba di quel San Valentino arrestarono l’allora consigliere regionale, vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Orfeo Goracci con una serie di accuse legate al periodo tra il 2001 e il 2010 che l’ha visto sindaco di Gubbio. Larga parte di quelle accuse sono ora nel lungo processo in corso al tribunale di Perugia: si va dall’associazione a delinquere alla concussione con gli abusi d’ufficio e di potere, secondo la Procura della Repubblica di Perugia. Il pubblico ministero Mario Formisano porta avanti le accuse secondo cui Goracci, con il coinvolgimento di altri ex amministratori politici e dipendenti comunali, avrebbe messo insieme un sistema di potere per trarre personali vantaggi politico-elettorali favorendo, con vari risvolti, le persone a lui vicine per danneggiarne altre. Goracci, e gli altri imputati, hanno sempre respinto le accuse dichiarando di aver agito correttamente e nel rispetto delle leggi. E’ in corso il processo di primo grado con una serie di avvicendamenti nel collegio giudicante e l’audizione per ora di quattro testimoni (la prossima udienza è fissata per il 18 febbraio). Per Goracci furono 58 i giorni di detenzione, tra il carcere a Capanne e gli arresti domiciliari.

LE ESTERNAZIONI. Oggi su Facebook esprime una lunga personale riflessione con riferimenti politici collegati anche all’attualità. Come noto, Goracci è in campo per le prossime elezioni Comunali: resta da vedere se come regista dell’operazione che punta a coinvolgere nostalgici e nuovi seguaci, oppure se sarà lui stesso anche il candidato a sindaco (circolano indiscrezioni sui nomi alternativi di Gianni Fiorucci e Barbara Mischianti della Cgil). Restano da chiarire pure le motivazioni del suo ritorno sulla scena politica ricordando l’appartenenza, sempre orgogliosamente rivendicata, al fronte comunista della sinistra radicale secondo cui per un semplice avviso di garanzia – secondo quell’ideologia – non si dovrebbe fare politica attiva e men che meno candidarsi.