Home Varie Il ritorno degli ex: dopo Goracci, si prepara anche Guerrini

Il ritorno degli ex: dopo Goracci, si prepara anche Guerrini

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Diego Guerrini, sindaco dal 2011 al 2013

A volte ritornano. E non finisce con Orfeo Goracci, in sella dal 2001 al 2010 prima di traslocare in Regione e poi finire nei guai giudiziari tutt’ora in corso, perché si sta scaldando anche Diego Guerrini, in carica dal 2011 al 2013 prima del commissariamento dopo la rottura con Rifondazione Comunista e i problemi interni al Pd che l’ha scaricato. La sua lista civica potrebbe chiamarsi “Progressisti e Democratici uniti per Gubbio” con un chiaro tentativo di catturare elettori anche giocando con le lettere P e D. Guerrini correrà in proprio e in queste ore sta sciogliendo la riserva sulla candidatura a sindaco: potrebbe essere lui e circola anche il nome di Giuseppe Fofi, figlio di Mario Fofi indimenticato assessore comunale. Con la lista di Guerrini salirebbero a sei i candidati ricordando Filippo Farneti sostenuto da minimo due liste, Orfeo Goracci (minimo due liste), Marzio Pesciutti Cinti (due o tre), Rodolfo Rughi (una) e il sindaco ricandidato Filippo Mario Stirati (quattro) e si profila il 26 maggio una corsa con almeno dodici liste.

Presciutti Cinti, sostenuto dal centrodestra, promette sviluppo economico-occupazionale, ronde civiche e prende come modello la città di San Mateo in California. Goracci potrebbe rilanciare due ex assessori del suo passato, Marino Cernicchi che sulla vicenda giudiziaria Trust ha patteggiato a sedici mesi e Graziano Cappannelli coinvolto con lo stesso Goracci nel processo in corso al tribunale di Perugia. Escono allo scoperto i 5 Stelle che, dopo aver ricandidato Rughi (nel 2014 quando prese il 17,40 per cento) e annunciato che Paola Salciarini sarà vicesindaco in caso di successo , consegna qualche anticipazioni sulle strategie. “Avremo un assessore che si occuperà solo delle frazioni – spiegano i grillini – per definire progetti di manutenzione e sviluppo. Abbiamo deciso di non scegliere gli assessori sulla base di quanti voti che porta una lista civetta, ma di selezionarli per professionalità e passione. E soprattutto, prima delle elezioni, così da sapere chi si ritroverà in Comune”.