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Lega, pasticcio sulle quota rosa. Scintille con Goracci

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Palazzo Pretorio sede del Comune

Un pasticcio colossale sulle quote rosa manda in crisi la Lega che dovrà rinunciare a due candidati nella lista delle Comunali, scendendo così da 20 a 18. Gli ultimi due uomini, ovvero Enrico Piergentili e Fabrizio Radicchi, sono stati depennati dalla sottocomissione elettorale perché 6 donne su 20 candidati non equivalgono a un-terzo come impone la normativa: avrebbero infatti dovuto essere almeno 7. La Lega ha optato per un capolista, il referente locale Luca Ramacci, e il resto del gruppo collocato secondo l’ordine alfabetico. La Lega ha presentato ricorso e confida in una via d’uscita, magari valutando qualche altra soluzione su chi rimuovere rispetto ai due depennati d’ufficio (per esempio nella stessa lista c’è un nucleo familiare con madre e due figli).

CALANO I CANDIDATI. A sostegno del candidato Marzio Presciutti Cinti ora ci sono 70 candidati (18 nelle liste Gubbio Rinasce Rilancia Riparte, Fratelli d’Italia, Lega e 16 con Forza Italia) e in tutto sono scesi a 259 nelle 13 liste a sostegno dei 6 candidati a sindaco Marco Cardile (Pd), Filippo Farneti (Gubbio in Comune e Farneti per Gubbio), Orfeo Goracci (Gubbio Rinasce Libera e Giovani Territorio Ambiente), Presciutti Cinti, Rodolfo Rughi (5 Stelle) e Filippo Mario Stirati (Liberi e Democratici, Scelgo Gubbio e Socialisti Civici Popolari).

CASO GORACCI. Ci sono già le scintille: Stirati rimprovera a Goracci di aver lasciato debiti e incompiute, mentre l’ex sindaco ricandidato accusa l’attuale sulla raccolta differenziata e il fatto di essere l’unico bersaglio. Dai dissidenti del Pd sui social c’è un attacco a Goracci sulla vicenda giudiziaria Trust, compresi gli effetti della legge Severino in caso di condanna e che il Comune è parte civile nel processo.