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La tragedia di Zappacenere: indagini in corso sull’incidente di Luca Fecchi

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Luca Fecchi e il cavalcavia della tragedia a Zappacenere

Resta un mistero come abbia affrontato quel cavalcavia troppo basso e stretto per passarci con il camioncino con cestello per lavori di manutenzioni. Fatto sta che è rimasto pressato e il violento impatto dello sterzo sul torace si è rivelato letale, tanto che neanche un intervento chirurgico d’ urgenza è riuscito a salvargli la vita. Se n’è andato così ieri l’eugubino Luca Fecchi, 58 anni, che in tarda mattinata è rimasto vittima di questo incidente nella zona della strada che a Gubbio da Zappacenere immette verso la frazione di San Marco e il collegamento con la variante della Pian d’Assino.

Nel bivio che scendendo porta verso il cavalcavia della variante è rimasto appunto incastrato nel proprio mezzo che stava guidando. Era molto conosciuto l’uomo, titolare di un’attività di manutenzioni, installazione e gestione grondaie, sistemazione e ripulitura tetti, ripristino cemento armato, taglio arbusti e noleggio piattaforma aerea con operatore. È cresciuto a San Biagio, in via Bruno Buozzi, e risiedeva nella vicina via Fratelli Cervi sede anche dell’attività personale.

E’ stata una parte del mezzo a determinare le condizioni dello schiacciamento. Una persona si è trovata nei pressi e ha dato l’allarme con il trasporto d’ urgenza all’ospedale comprensoriale Branca dov’è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Le condizioni di salute sono apparse subito disperate e non ce l’ha fatta a sopravvivere al trauma riportato. Il corpo è stato messo a disposizione dell’ autorità giudiziaria e si valuta in queste ore se procedere con l’ autopsia. Al momento non sono stati fissati i funerali.

Luca Fecchi lascia le figlie, il fratello e la sorella. Non è dato sapere come siano scattati gli accertamenti delle forze dell’ ordine in una vicenda per molti aspetti da chiarire, tanto che proprio per questo motivo al momento sono in corso delle verifiche. Risulta difficile fare ogni ipotesi e capire come siano andate esattamente le cose.

L’unica certezza è che almeno inizialmente sembrava che l’uomo potesse superare le conseguenze del sinistro, però questa sensazione è durata pochissimo di fronte alla dura realtà che i sanitari hanno poi riscontrato con i vani tentativi in sala operatoria di rianimarlo. Sul proprio profilo di Facebook c’è la sua immagine con le attività lavorative che portava avanti.