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Scuola, i dirigenti umbri a Roma per far cambiare il Decreto 81

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Sarà una manifestazione pacifica, ma ferma, quella dei dirigenti scolastici italiani, pronti a rivendicare con forza la modifica del Decreto Legislativo 81, che li individua come datori di lavoro, addossando loro tutte le responsabilità, in capo alla sicurezza degli edifici scolastici: è quanto espresso in un comunicato dei dirigenti umbri, firmato da Maria Marinangeli, preside del Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” di Gubbio.

Una protesta – prosegue la nota – perché si vogliono scuole sicure per gli alunni: non edifici – colabrodo, rispetto ai quali viene addossata ogni responsabilità ai dirigenti, senza avere peraltro alcun mezzo per intervenire. che i dirigenti umbri hanno affrontato da tempo, con azioni anche eclatanti, che li ha portati a minacciare nell’estate 2017, la riconsegna delle chiavi delle scuole ai prefetti, se non si fosse aperto un tavolo negoziale serio, sui temi della sicurezza e della responsabilità sui luoghi di lavoro.

Tavolo che si è poi, effettivamente aperto in Regione, ma che ha visto i dirigenti scolastici sempre sul piede di guerra per garantire ai propri studenti e al proprio personale le misure minime di sicurezza nelle quali operare. Con determinazione, pertanto, una nutrita delegazione di Dirigenti umbri marcerà compatta, al fianco dei tanti colleghi e di Franca Principe, recentemente condannata per un incidente occorso ad un suo studente, il prossimo 30 ottobre, a Roma, per chiedere tutela contro delle norme che non solo vengono considerate ingiuste ma anche pericolose per chi frequenta le scuole.

A differenza delle altre Pubbliche Amministrazioni , nella scuola tutto è in capo all’unica figura dirigenziale . Tante, troppe responsabilità, senza adeguati strumenti per svolgere al meglio i propri compiti. Serve sia una semplificazione, un nuovi modello di governace, e un riconoscimento economico per le accresciute responsabilità professionali.

I dirigenti scolastici dell’Umbria parteciperanno con totale e convinta adesione agli appuntamenti di protesta che dovranno essere tutte atte a sottolineare l’assoluta esigenza di riposizionare la Dirigenza Scolastica in una condizione di sicurezza del proprio lavoro rispetto alla sostenibilità dei carichi di lavoro, e per rivendicare con forza la piena adeguatezza degli organici del personale ATA che deve occuparsi, in condizioni spesso logisticamente precarie, della vigilanza e della cura dei locali scolastici.

E i dirigenti scolastici umbri saranno in prima fila – chiude la nota -, determinati a farsi ascoltare dai diversi interlocutori . Presidi in rivolta, insomma, per tutelare il benessere della scuola tutta.