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Sbaffo: “Dobbiamo reagire, il campionato è lungo e a gennaio il girone cambierà molto”

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Il centrocampista Alessandro Sbaffo

Alessandro Sbaffo, ospite negli studi di San Marino Rtv nel salotto del lunedì sera di “Cpiace” con Lorenzo Giardi e Massimo Boccucci, ha parlato molto del Gubbio dopo la sconfitta con il Cesena tra gli episodi, le contestazioni arbitrali e gli strascichi in vista della trasferta domenica prossima a Ravenna per le attese squalifiche di Cesaretti e Malaccari espulsi, Konate e Bacchetti ammoniti sotto diffida, oltre alle condizioni fisiche tutte da verificare di Gomez e Cinaglia usciti anzitempo.

“Non siamo stati fortunati – ha detto Sbaffo -, la prestazione c’è stata. Meritavamo di più, specialmente nel secondo tempo, contro una squadra che non c’entra niente con la zona salvezza. Il rigore su Cesaretti poteva starci come no, mentre sono fortemente perplesso su quello di Butic perché semmai c’è qualcosa che comincia fuori area e comunque in area si lascia cadere. Nulla da dire sull’espulsione di Cesaretti, pur se in un momento particolare della gara in cui l’arbitro poteva anche lasciar correre visti anche i due episodi precedenti in area. L’espulsione di Malaccari invece non c’era proprio, secondo me non era neanche fallo”.

Sulle prospettive rossoblù, Sbaffo è stato chiaro: “Abbiamo tutte le potenzialità per fare la nostra strada. Abbiamo cambiato modulo e gli equilibri ci sono. E’ chiaro che a gennaio il girone cambierà i connotati con il mercato e dunque bisogna farsi trovare pronti perché sarà un altro campionato. Io a Gubbio mi trovo benissimo, vivo la città ed era una possibilità già paventata in passato”.

Curioso siparietto per il fantasista del Gubbio quando due telespettatori da Genoa gli hanno ricordato di aver incrociato il club ligure facendo riferimento ai tempi della Primavera quando Sbaffo militava del Chievo, con cui ha poi esordito in Serie A,

E’ intervenuto telefonicamente Cristian Brocchi, allenatore del Monza capolista in fuga nel girone A, che ha fatto riferimento alla dimensione del proprio raggruppamento, alla passione di Berlusconi e Galliani fino a ricordare il potenziale della sua squadra che annovera l’eugubino Ettore Marchi.