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Goracci e la causa al Comune: oggi si decide se può continuare a fare il consigliere comunale

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Orfeo Goracci

Si saprà oggi – salvo colpi di scena – se Orfeo Goracci potrà continuare a fare il consigliere comunale di Gubbio. L’aula di palazzo Pretorio è chiamata a pronunciarsi nel pomeriggio – come si legge sul Messaggero – sulla posizione di incompatibilità dell’ex sindaco prevista dall’articolo 63 del Testo unico degli enti locali 267/2000, secondo cui un eletto non può avere contenziosi legali con il Comune salvo che non siano nell’esercizio della funzione. Goracci ha chiesto al Comune di Gubbio un risarcimento di 18mila euro per le spese legali sostenute nell’inchiesta Trust, che lo vede imputato al tribunale di Perugia, relativamente a 21 capi d’imputazione per i quali è stato prosciolto sui 36 contestati (in primo grado la richiesta è stata respinta dal giudice nel giugno 2019: l’ex sindaco è ricorso in appello a dicembre).

Il consiglio comunale esamina la memoria difensiva e la relazione del segretario generale Claudia Bianchi, per poi decidere sull’incompatibilità, che secondo Goracci non sussiste nel ritenere che il proscioglimento riguarda contestazioni legate al suo ruolo di sindaco. Si tratta del punto 13 all’ordine del giorno della seduta fissata per le ore 16. Il voto dovrebbe avvenire a scrutinio segreto, non escludendo che qualcuno possa chiedere il voto palese in nome della trasparenza nei confronti dei cittadini. Goracci potrebbe non partecipare al voto come fece il 30 gennaio quando l’aula decise di avviare la procedura di contestazione.

La dottoressa Bianchi avrebbe sostanzialmente confermato la posizione di incompatibilità di Goracci in quanto il proscioglimento riguarderebbe vicende più che altro personali, a cominciare dalla storia della violenza sessuale. Di questo avviso sarebbe anche la maggioranza di Stirati, che ne ha parlato martedì sera in un vertice, mentre sul fronte delle minoranze sembra scontata la posizione di Rodolfo Rughi e Mauro Salciarini dei 5 Stelle pronti a votare per l’incompatibilità (centrodestra e Pd prendono tempo fino all’ultimo).

La Giunta Stirati ha chiesto un parere al ministero dell’Interno, pur se non previsto né vincolante, e dovrà arrivare entro oggi: il segretario generale potrebbe infatti informare l’aula come in caso di rinvio, l’eventuale provvedimento di incompatibilità rischia poi di essere impugnato da Goracci per decorrenza dei termini. L’ex sindaco qualora l’aula lo dichiarasse incompatibile, avrà dieci giorni di tempo per rinunciare eventualmente al contenzioso legale, e potrebbe anche impugnare il provvedimento al Tar.