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Il Consiglio Comunale prevede di tornare a riunirsi ad aprile con Orfeo Goracci al suo posto

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L'ex sindaco Orfeo Goracci

La conferenza dei capogruppo ha affrontato la questione: quando potrà riprendere l’attività politica tornando a riunire il Consiglio Comunale? I gruppi hanno prospettato di attendere l’evolversi dell’emergenza coronavirus immaginando per aprile la possibilità di riunirsi. In quella occasione l’assemblea di palazzo Pretorio prenderà atto della rinuncia di Orfeo Goracci alla causa contro il Comune rimuovendo la posizione di incompatibilità sancita dai pareri tecnici e votata a maggioranza dai consiglieri. Nella maggioranza in diversi l’avevano previsto che alla fine Orfeo Goracci avrebbe rinunciato alla causa contro il Comune, peraltro dopo aver perso in primo grado avendo respinto il tribunale di Perugia la sua richiesta economica di 18mila euro in primo grado, per restare in Consiglio Comunale. Vedrai – dicevano -, Goracci è un politico furbacchione, ha sperato che nessuno si accorgesse di quella incompatibilità per poi fare la vittima politica immolandosi per chi l’ha votato e i suoi fedelissimi, sino a far perdere tempo al Consiglio Comunale con due dibattiti da cinque ore.

IL CASO. Qualcuno aveva visto lontano, così allo scadere dei termini che l’avrebbero portato alla decadenza, l’ex sindaco ha deciso di tenersi il posto da consigliere comunale annunciando il ritiro del ricorso in appello che ha fatto venir meno la posizione di incompatibilità sancita dalla legge. Nella prossima seduta consiliare l’assemblea prenderà atto della rimozione dell’incompatibilità. Goracci ha raccontato i fatti alla sua maniera, anche per tenere alto il morale delle proprie truppe. Ha esternato sui social di complotti quando tutti hanno sempre saputo e scritto che dipendeva solo da lui la decisione di continuare a fare o meno il consigliere comunale, senza alcuna possibilità per chicchessia di metterlo alla porta. Tra l’uovo oggi (il posto da consigliere comunale) e la gallina domani (il ricorso in appello dopo aver perso la causa in primo grado), ha preferito mantenere il ruolo istituzionale nel timore di perdere entrambi.

I GRILLINI. Ha rinunciato anche a impugnare davanti al Tar la decisione dei 16 consiglieri su 25 che il 27 febbraio scorso, sentiti i pareri del segretario generale del Comune Claudia Bianchi e del Ministero dell’Interno attraverso la Prefettura, hanno sancito che vi fosse l’incompatibilità. In quella seduta consiliare votarono contro l’incompatibilità il già candidato a sindaco grillino Rodolfo Rughi, sorprendendo lo stesso Goracci, mentre Mauro Salciarini non ha partecipato al voto (qualcuno si è chiesto: Beppe Grillo e Marco Travaglio lo sanno?), e il candidato sindaco del centrodestra Marzio Prosciutti Cinti che su Facebook ha poi commentato “La scelta giusta” un post dell’ex sindaco (la Lega non ha partecipato al voto: ormai Presciutti Cinti va sempre più per conto suo e gli alleati lo considerano politicamente un cane sciolto).

I SOLDI. Goracci aveva inoltrato appello, dopo il respingimento in primo grado nel giugno scorso della sua richiesta, per avere 18mila euro di rimborso spese legali a seguito il proscioglimento per varie ragioni e circostanze di 22 dei 36 capi d’imputazione dell’inchiesta Trust (è in corso il processo di primo grado al tribunale di Perugia). Per Goracci la richiesta è da ritenersi legittima perché quei reati contestati con relativo proscioglimento sono tutti legati al suo mandato da sindaco, mentre i pareri tecnici e la maggioranza dei consiglieri ritengono che siano per lo più fatti personali, specialmente la vicenda della violenza sessuale.

LA DIFESA. “L’impegno in Consiglio Comunale continua e con più vigore – ha scritto Goracci su Facebook -, lo faccio per i 2.140 eugubini che mi hanno votato e per le decine che si sono impegnati, per la mia storia umana e politica fatte sempre di coerenza, correttezza e coraggio rinunciando alla possibilità di un rimborso di decine di migliaia di euro. La mia opposizione a questa maggioranza ipocrita e politicamente scorretta e incoerente sarà ancora più netta e decisa, di sicuro verrà costantemente richiamata in ogni Consiglio Comunale. Ritengo la decisione assunta dal Consiglio Comunale illegittima, pretestuosa, fondata esclusivamente su valutazioni tecniche, personalistiche, di sola ostilità verso la mia persona”.