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A Branca l’acqua è tornata potabile. Annullata l’adorazione del Cristo Morto a San Domenico

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L’acqua nella frazione di Branca è tornata agibile per l’uso potabile. L’ha annunciato il sindaco Filippo Mario Stirati. E’ stata invece annullata, pur senza comunicazione ufficiale, l’iniziativa dell’adorazione del Cristo Morto e la Madonna Addolorata nella chiesa di San Domenico dopo le reazioni critiche e le segnalazioni agli organismi sovracomunali. Il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha fatto sapere di voler osservare il silenzio nella preghiera e meditazione lui stesso e l’intera Diocesi di Gubbio per il triduo pasquale.

Silla situazione di Branca, il sindaco ha spiegato che “l’ordinanza di ieri si era resa necessaria nel momento in cui il Servizio igiene e profilassi dell’Usl mi ha comunicato la necessità, in via precauzionale, di non consentire l’uso potabile dell’acqua perché a seguito di interventi di manutenzione di Umbra Acque sul serbatoio Branca, la qualità dell’acqua era stata in qualche modo alterata, ovviamente inquinata tantomeno avvelenata, ma si consigliava di non utilizzarla a scopo potabile. La revoca odierna è stata resa possibile dalle seguenti azioni: il serbatoio di distribuzione dell’acquedotto comunale di Branca è stato bypassato e la zona viene alimentata direttamente dall’acquedotto della Scirca mentre il serbatoio Branca è stato da ieri completamente svuotato e non è quindi utilizzato. Il riutilizzo futuro del serbatoio Branca sarà subordinato a verifica di idoneità da parte dello stesso servizio dell’Usl. Il Comune ha agito tempestivamente nel momento in cui è venuto a conoscenza della situazione e ha ricevuto comunicazioni ufficiali da parte dell’ufficio sanitario”.

Stirati è intervenuto anche sulla dotazione di dispositivi di protezione individuale (mascherine, tute e altro). “Abbiamo stabilito come criterio – ha detto -, vista l’estrema necessità ed urgenza, di garantire i soggetti impegnati in prima linea e, oppure, quelli ad alto rischio. Coerentemente con questa impostazione abbiamo già consegnato alla Casa di riposo Mosca 2.200 mascherine chirurgiche, all’ospedale comprensoriale 2.000 mascherine chirurgiche e 100 tute, alla Comunità di Capodarco 300 mascherine chirurgiche. Abbiamo altresì indicato al Centro operativo comunale di verificare se i soggetti particolarmente esposti sopra indicati manifesteranno ulteriori necessità da soddisfare in seguito. Per quanto riguarda la cittadinanza, si è stabilito come criterio di assegnazione quello dei cittadini a forte disagio socio-economico prendendo come riferimento gli elenchi elaborati dal Servizio sociale per la concessione dei buoni spesa, unitamente ad altri soggetti formalmente segnalati dai Servizi sociali o dalla Usl. Considerato che i kit di mascherine sono in confezioni sigillate da 10 pezzi, per motivi di igiene e sicurezza sanitaria si ritiene di non dover aprire le confezioni per singole distribuzioni ma di consegnare un intero kit per ogni nucleo familiare”.