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Confesercenti, critiche al bando del Comune per la gestione del Mercato dell’antiquariato

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Il Mercato dell'antiquariato a Gubbio

La Confesercenti di Gubbio esprime il proprio disappunto “per come è stata gestita l’emissione e la stesura del nuovo bando con relativo regolamento, per l’assegnazione e gestione del Mercato dell’antiquariato, modernariato, collezionismo, hobbistica e vintage. Come associazione di categoria, abbiamo gestito il mercato antiquariato per cinque anni, rilanciandolo e facendolo ritornare un appuntamento seguito e ricercato da parte di tutti gli amanti del settore. Abbiamo preso un mercato morente che aveva circa 18-20 espositori portandolo con impegno e passione ad una media di 70-80 banchi mensili anche nei mesi più freddi come gennaio e febbraio. Da giugno del 2019 abbiamo richiesto con insistenza, come soggetti organizzatori, l’emanazione del nuovo bando di affidamento, vista la scadenza fissata al 31/12/2019. Pur interloquendo più e più volte con l’Assessore competente, non abbiamo avuto notizie del nuovo bando fino a luglio del 2020. L’ emergenza coronavirus ha poi allungato ancora di più i tempi, con il risultato che se tutto andrà per il verso giusto, il prossimo mercato si terrà a settembre-ottobre, ovvero dopo quasi un anno di sospensione. Il rammarico più grande è stato però nel leggere il nuovo bando e nel nuovo regolamento scelte e condizioni nella gestione che denotano una scarsa conoscenza della materia e del settore da parte dell’ Amministrazione Comunale. Ci sono infatti diversi aspetti che a nostro parere rischiano di affossare definitivamente una manifestazione mensile che a fatica si era cercato di rivitalizzare e ampliare; manifestazione che era entrata a pieno titolo fra gli appuntamenti fissi regionali e interregionali per gli amanti del settore, cittadini e turisti. Primo aspetto è la delocalizzazione della manifestazione nei mesi invernali al chiostro di San Pietro e Complesso di Santo Spirito. Chi conosce il settore sa benissimo che il mercato non va diviso ma anzi va data, per quanto possibile, la massima continuità ai banchi espositivi. Quello che lascia poi del tutto perplessi è che ci si ostina a proporre manifestazioni fieristiche in questi due contenitori nascosti e non deputati nella maniera più assoluta ad ospitare questo genere di eventi e che già in passato hanno visto flop importanti; ultimo dei quali la fiera del Tartufo. Altro aspetto fondamentale è la base d’asta che non dovrà essere inferiore a 2500,00 euro a cui andranno aggiunti il pagamento di un’assicurazione danni con massimale non inferiore a 2.000.000 di euro, più il normale pagamento della Tosap e Tari per l’occupazione del suolo pubblico. E’ impensabile ipotizzare tali spese, vista la quota minima di pagamento degli espositori, quota che se sempre uno conoscesse il settore, saprebbe che non può essere aumentata più di tanto, visto gli standard regionali degli altri mercati. Non comprendiamo queste nuove regole visto che, per altri bandi ben più importanti di questo, proporzionalmente non vengono richieste tali cifre e regole. Potremmo continuare a lungo su alcuni aspetti del regolamento, come ad esempio il fatto che i potenziali espositori dovrebbero produrre la domanda di partecipazione almeno 45 giorni prima, ma ci limitiamo però a ribadire che a nostro avviso ci sono diversi aspetti burocratici che rischiano di far morire questo appuntamento mensile. Avremmo auspicato un maggiore coinvolgimento da parte dell’amministrazione che invece ha preferito agire in maniera autonoma. A prescindere da chi si aggiudicherà l’organizzazione, a cui facciamo preventivamente gli auguri di buon lavoro, sarebbe stato preferibile, prima di prendere tali decisioni, consultarsi con chi negli anni ha accumulato un minimo di esperienza nel settore . Tutto questo per amore della nostra città e per tutelare i molti espositori eugubini che partecipano alla mostra mercato trovandovi, anche se limitatamente, una forma di sostentamento”.