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Il mondo delle cronoscalate piange la scomparsa di Uberto Bonucci, recordman di vittorie a Gubbio

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Uberto Bonucci a Gubbio nel 2018, anno dell'ultima delle 11 vittorie al trofeo "Luigi Fagioli"

Il mondo dei motori, in particolare quello delle corse in salita, piange la scomparsa di Uberto Bonucci, pluricampione tra le auto storiche, appassionato pilota ma anche personaggio di grande bonarietà e compagnia, tra i più amati e rispettati in tutto l’ambiente delle cronoscalate. Un brutto male che lo ha attanagliato negli ultimi mesi se l’è portato via di corsa, quasi senza dare la possibilità a tanti amici, colleghi e appassionati di confortarlo negli ultimi giorni della sua vita. Bonucci (che all’anagrafe si chiamava Uberto Bandino Antonio Bonucci Ugurgeri della Berardenga) si è fatto un nome nel mondo delle gare in salita conquistando 7 titoli europei e 10 italiani (in totale fanno 153 vittorie assolute) ed era uno dei tanti piloti che apprezzava il Trofeo “Luigi Fagioli”, gara che lo ha visto al via in quasi tutte le edizioni del nuovo millennio. Toscano di Castelnuovo Berardenga (provincia di Siena), era grande amico di quel Simone Faggioli col quale condivide un record davvero unico e speciale, legato proprio alla gara eugubina: entrambi l’hanno vinta per 11 volte, Bonucci tra le auto storiche, Faggioli tra le auto moderne. Un binomio indissolubile che proprio l’esperto pilota senese aveva sottolineato nel 2018, nell’ultima apparizione lungo i tornanti della gola del Bottaccione (nel 2019 era assente perché impegnato in una gara dell’europeo), festeggiando l’aggancio al collega più giovane quanto a vittorie conquistate a Gubbio.

Bonucci impegnato lungo i tornanti del Bottaccione

LA DEDICA. Sempre fedele al marchio Osella, con la Pa 9/90 Bmw con la quale ha condiviso i successi degli ultimi anni, Bonucci lascia un grande vuoto nel mondo delle cronoscalate. A lui aveva rivolto un pensiero commosso l’amico Roberto Turriziani, pilota laziale che non più tardi di una decina di giorni fa ha vinto tra le auto storiche al 55esimo Trofeo “Luigi Fagioli”. È in quella occasione che tanti appassionati, specie eugubini, sono venuti a conoscenza della malattia di Bonucci, ricordato da Turriziani con parole dolci (“Se ci fosse stato lui qua oggi di sicuro non sarei stato io quello che sarebbe salito sul gradino più alto del podio”) che rendevano testimonianza di una battaglia durissima, la più dura di un’intera esistenza. Sui social nelle ultime ore sono stati tanti i messaggi di cordoglio arrivati per ricordare il pilota senese, personaggio che mancherà e non poco a tutto l’ambiente delle cronoscalate e più in generale dei motori.