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Festa dei Ceri a rischio, se salta il 15 maggio stavolta si valuterà settembre

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Fondati timori sull’edizione 2021 della Festa dei Ceri dopo la forzata rinuncia quest’anno. Ne ha parlato il Messaggero il 27 dicembre scorso e si è espresso in queste ore anche il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, confermando la situazione a rischio.

Resta una minaccia la pandemia anche sul prossimo 15 maggio, se ne comincia a parlare provando a esorcizzare il rischio di dover rinunciare ancora. Un evento popolare così coinvolgente potrebbe subire drastiche restrizioni, tali da snaturare la festa.

Nel giro di qualche settimana si capirà l’evoluzione del virus con i relativi provvedimenti. Il sindaco per ora aspetta, mentre i ceraioli già dibattono sulle prospettive. Se fosse a rischio maggio, stavolta potrebbe essere portata subito sul tavolo la prospettiva di settembre in occasione della ricorrenza della traslazione.

Nel 2020 questa ipotesi è stata scartata rapidamente, sia perché non c’erano comunque le condizioni e sia per il fronte diviso sullo spostare i Ceri dalla loro collocazione. Adesso è diverso: l’ambiente ceraiolo difficilmente accetterebbe un secondo rinvio, al 2022, senza valutare una data alternativa (l’11 settembre?) qualora vi fossero le condizioni, ricordando come anche in passato la festa è stata organizzata in date diverse.

Non serviranno le investiture, visto che i tre Capodieci saranno gli stessi eletti per il 2020 come i due Capitani, e si va verso la rinuncia ai tradizionali veglioni ceraioli nel periodo di carnevale.