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A Gubbio lunedì la didattica resta in presenza. Poi si deciderà in base alla linea regionale

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La situazione epidemiologica dell’Umbria è sotto la lente d’ingrandimento da giorni, con ben 29 comuni (incluso Gubbio) che fanno registrare numeri allarmanti in relazione al numero degli abitanti. A Gubbio nell’ultima settimana il dato dei nuovi positivi è di 240 su 100.000 abitanti (naturalmente rapportato ai 32.000 della popolazione comunale: circa un’ottantina i casi riscontrati), e pertanto il dato verrebbe inquadrato nella fascia a rischio di passaggio a zona rossa. La Regione, in una riunione tenuta questa mattina, presente il CTS regionale, ha fatto sapere che tutti i 29 sindaci interessati avranno pieno mandato nel deliberare misure restrittive immediate per contenere la diffusione dei contagi.

LINEA COMUNE. Il Comune di Gubbio fa sapere tramite una nota di essere al lavoro su un’ordinanza sindacale per introdurre nuove misure, ritenute opportune per meglio contrastare l’attuale fase epidemiologica che sta interessando una parte del territorio umbro. Le misure puntuali di tale ordinanza, che sarà emanata domani, lunedì 1 febbraio, sono tuttora in via di definizione. Lo scopo è quello di individuare una linea condivisa di azione con le altre realtà regionali coinvolte, con misure opportune modulate sulle realtà di ogni singolo territorio che siano realmente efficaci per contrastare l’emergenza, coerentemente con quelli che sono i dati che emergono dal monitoraggio effettuato dalla Regione, dall’autorità sanitaria e dal Comune stesso, senza peraltro creare inutili disagi o allarmismi, ma intervenendo per arginare quelle situazioni che effettivamente rappresentano delle criticità nel contenimento dei contagi.

LUNEDI SCUOLE IN PRESENZA. Per quanto riguarda la scuola, per la giornata di domani, lunedì 1 febbraio, le lezioni si svolgeranno regolarmente con la didattica in presenza. Per i giorni successivi, circa la scelta di fermare la didattica in presenza nelle scuole, i comuni sono in attesa che la regione, anche attraverso il supporto del Comitato tecnico scientifico regionale esprima un parere sulla necessità o meno di tale misura, sempre sulla base di una corretta valutazione dei dati disponibili.