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Harakiri Gubbio, il Carpi cala un clamoroso poker. Savelloni, debutto da incubo. Gomez sbaglia un altro rigore

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GUBBIO – CARPI 0-4
GUBBIO (4-3-3): Savelloni; Oukhadda (25’ st Formiconi), Uggè (1’ st Ferrini), Signorini, Ingrosso (29’ st Cinaglia); Malaccari, Hamlili, Sainz-Maza (25’ st Serena); Gomez, Pellegrini, Fedato (44’ pt Zamarion). A disp.: Sorbelli, Sdaigui, De Silvestro. All.: Torrente.
CARPI (3-4-1-2): Rossi; Gozzi, Venturi, Sabotic; Eleuteri, Fofana, Ghion (33’ st Ceijas), Lomolino (21’ st Varoli); Ferretti (21’ st Bellini); Giovannini (33’ st Ridzal), De Cenco (35’ st De Sena). A disp.: Ricci, Ercolani, Llamas, Offidani, Martorelli, Motoc, Ferrieri. All.: Pochesci.
ARBITRO: Moriconi di Roma.
Guardalinee: Rinaldi e Barone.
Quarto uomo: Rutella.
MARCATORI: 14’ e 45’ pt Ferretti, 18’ st De Cenco, 20’ st Ghion.
NOTE: gara disputata a porte chiuse. Al 21’ pt Rossi (C) respinge sul palo un rigore di Gomez (G). Espulso: 43’ pt Savelloni (G) per aver interrotto una chiara occasione da gol. Ammoniti: Oukhadda (G), Uggè (G), Sabotic (C), Hamlili (G), Gozzi (C). Angoli: 4-4. Recupero: pt 0’, st 3’.

Un crollo inspiegabile, per certi versi quasi imbarazzante. Di quelli che lasciano il segno, perché un Gubbio così brutto non si era ammirato neppure nel convulso avvio di stagione, quando la rosa era numericamente esigua e Torrente doveva fare i conti con un vero e proprio cantiere. La metamorfosi negativa dei rossoblù è lampante: se a Cesena era scattato un campanello d’allarme, col Carpi il Gubbio è letteralmente naufragato, mettendo seriamente a rischio quel piazzamento play-off che solo una settimana fa dopo il 3-0 sul Matelica pareva già in cassaforte. E invece in pochi giorni l’orizzonte è mutato di colpo, tanto che a conti fatti gli eugubini debbono dir grazie al Perugia che espugnando il campo della Virtus Verona ha impedito a una rivale diretta di guadagnare terreno.

SAVELLONI DA HORROR. Il Carpi non vinceva in trasferta dal 1° novembre.  E nelle ultime quattro uscite lontano dal “Cabassi” aveva raccolto la miseria di un punto senza nemmeno riuscire a segnare un gol. Basterebbe questo per dare conto della debacle dell’undici di Torrente, che nell’occasione opta per far debuttare tra i pali Luca Savelloni, il portiere acquistato a metà febbraio direttamente dal presidente Sauro Notari e dai suoi fedelissimi del cerchio magico, scavalcando il diesse Stefano Giammarioli. Una scelta che si rivela quasi catastrofica vista la clamorosa papera con la quale Savelloni si presenta al popolo rossoblù: dopo un’uscita incerta su un calcio d’angolo, cui pone rimedio un fischio arbitrale, al 15’ l’estremo difensore la combina grossa sulla botta mancina di Andrea Ferretti, che sulla punizione calciata da Ghion elude la marcatura di un distratto Pellegrini e dopo essersi spostato di una decina di metri sul fronte sinistro dell’attacco calcia a mezza altezza, senza neppure imprimere chissà quale forza alla conclusione, ma trovando le mani fragilissimi e piegate di Savelloni che si fa sorprendere sul suo palo. Il Gubbio avrebbe però una chance quasi immediata per rimettere le cose a posto: Venturi stende un po’ ingenuamente Malaccari nel cuore dell’area consegnando a Gomez il rigore del possibile 1-1, ma l’argentino come già successo a Salò fallisce l’opportunità, con Rossi che indovina l’angolo e con l’aiuto del palo sventa la minaccia, uscendo poi in maniera tempestiva sul successivo tap in dello stesso centravanti. Vede le streghe Torrente, graziato poi da Ferretti (due volte) e da Eleuteri che calcia addosso a Ingrosso. Il peggio però deve ancora venire: al 43’ Savelloni esce dalla propria area interrompendo fallosamente la corsa di De Cenco e beccandosi così il rosso diretto. In porta va Zamarion, con Fedato costretto a lasciargli il posto, ma il “battesimo” fi giornata del neo entrato non è dei migliori, sorpreso dalla punizione calciata a filo d’erba da Ferretti che vale il 2-0, complice anche una barriera messa male (e non funzione neppure il “coccodrillo” sdraiato sul terreno).

RESA TOTALE. In avvio di ripresa l’ingresso di Ferrini prova a riequilibrare la situazione sulle fasce, ma il Gubbio ha la testa altrove e riesce a costruire una sola palla col con Pellegrini, che sul lancio di Oukhadda s’invola sul fronte destro dell’attacco godendo di ampia libertà ma calciando addosso a Rossi. Poca roba, anche perché nel giro di un paio di minuti l’undici eugubino deraglia definitivamente, con De Cenco che prima spreca una colossale palla gol a tu per tu con Zamarion, quindi lo supera di testa girando la sfera sul palo lontano un delizioso invito dalla sinistra di Ferretti. Sempre da quella parte arriva anche l’azione che porta al 4-0 finale, con Ghion che sottomisura non deve far altro che appoggiare dopo una sponda di Lomolino. Una scoppola inattesa e preoccupante: la salvezza è in cassaforte da un pezzo, ma mancare i play-off per il quarto anno di fila dopo una rincorsa tanto netta, quanto convincente (fino a una settimana fa), assumerebbe i contorni di un fallimento.