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Harakiri Gubbio, l’Imolese vince di misura e adesso per i play-off serve un miracolo

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Il gol partita di Provenzano

IMOLESE – GUBBIO 1-0
IMOLESE (4-3-1-2): Siano 7; Boccardi 6, Carini 6,5, Angeli 7, Aurelio 5,5; Alboni 6,5 (37’ st D’Alena sv), Provenzano 7,5, Lombardi 6 (37’ st Pilati sv); Bentivegna 6,5 (22’ st Morachioli 6); Tommasini 6,5, Polidori 6 (43’ pt Masala 6,5). A disp.: Rossi, Nannetti, Rondanini, Pilati, Onisa, Cerretti, Della Giovanna, Laghi. All.: Mezzetti 7.
GUBBIO (4-3-1-2): Zamarion 5; Formiconi 5,5 (8’ st Fedato 6), Uggé 5,5, Signorini 5, Ferrini 6; Oukhadda 6 (40’ st Munoz sv), Megelaitis 5,5, Malaccari 6 (8’ st Hamlili 6); Pasquato 6 (22’ st De Silvestro 6); Gomez 6, Pellegrini 6,5. A disp.: Elisei, Sdaigui, Serena, Cinaglia, Munoz, Ingrosso, Savelloni. All.: Torrente 5.
ARBITRO: Garofalo di Torre del Greco 5,5.
Guardalinee: Tinello e Donato.
Quarto uomo: Fiero.
MARCATORE: 22’ pt Provenzano.
NOTE: gara disputata a porte chiuse. Espulso: 17’ st Signorini (G) per aver interrotto una chiara occasione da gol. Ammoniti: Uggé (G), Signorini (G), Angeli (I), Megelaitis (G), Fedato (G), Masala (I). Angoli: 8-4 per il Gubbio. Recupero: 3’ pt, 5’ st.

Il Gubbio ha smarrito la via del gol, e con ogni probabilità anche la via dei play-off. Nonostante il Modena, battendo il Legnago Salus, abbia ufficialmente consegnato all’11esima del girone B l’opportunità di giocarsi la post season, l’undici di Vincenzo Torrente ha fatto capire di non apprezzare affatto il gentile omaggio dei canarini. Perché perdendo al “Galli” di Imola il Gubbio è scivolato al 12esimo posto, a tre lunghezze di ritardo dal tandem composto da Mantova e Virtus Verona che a questo punto vedono il traguardo da vicino come mai lo era stato nelle ultime settimane. E per i rossoblù del patron Notari si prospetta così il quarto anno di fila senza play-off, nonostante quelli di Serie C siano i più “allargati” di tutti i campionati europei, secondi solo a quelli del campionato sammarinese. La missione appare ormai disperata: la Virtus Verona domenica prossima ospiterà proprio il Modena (che non ha più obiettivi di classifica: chiuderà quarto, perché anche agganciando il SudTirol a quota 72 punti non potrebbe scavalcarlo, avendo perso entrambi gli scontri diretti stagionali), mentre gli eugubini se la vedranno con un Fano costretto a vincere per sperare di poter giocare sul fattore campo (e due risultati su tre) nel play-out, poiché oggi chiuderebbe terzultimo e dovrebbe cercare giocoforza andare a ribaltare l’inerzia della doppia sfida con l’Imolese. E siccome la Sambenedettese, bene che vada, si vedrà togliere 6 punti, chiudendo comunque davanti agli eugubini per via della miglior differenza reti nello scontro diretto, ecco che sarà obbligatorio vincere e sperare che una mano arrivi dal Modena (ma alla Virtus andrebbe benone anche un pari) oppure dalla Triestina, che può ancora ambire a chiudere al quinto posto (evitandosi così un turno play-off) battendo il Mantova, che qualora si ritrovasse appaiato a 48 punti con il Gubbio scalerebbe alle spalle degli eugubini per via della peggior differenza reti negli scontri diretti. Conteggi ingarbugliati e per nulla scontati, ai quali tutti avrebbero rinunciato volentieri se solo al “Galli” non fosse arrivata la 14esima battuta d’arresto stagionale.

PELLEGRINI LE PROVA TUTTE. La metamorfosi negativa dell’undici di Torrente, da un mese a questa parte, è inspiegabile e preoccupante. Vero che l’Imolese aveva qualche stimolo in più, reduce peraltro da un discusso cambio di allenatore (via Catalano, col presidente Lorenzo Spagnoli sceso in panchina al fianco del tecnico “ufficiale” Lorenzo Mezzetti) che pure ha prodotto dividendi, se è vero che in due gare il nuovo corso ha mandato a referto 6 punti tra Cesena e Gubbio. Ma a mancare, un po’ come accaduto nelle ultime uscite, ancora una volta sono stati Gomez e compagni. Che soprattutto nel primo tempo lasciano troppo spazio alle iniziative avversarie, con Lombardi che al 16’ spreca di testa da posizione favorevole e Angeli che, sempre di testa, non trova la porta dopo un’uscita avventurosa di Zamarion. Il gol dei padroni di casa è nell’aria e arriva al 22’ con Provenzano, che pennella su calcio piazzato infilando l’incolpevole portiere eugubino. Il Gubbio si fa vedere solo con una punizione senza troppe pretese di Pasquato, rischiando nel recupero quando Uggè salva quasi sulla linea una conclusione di Tommasini destinata a finire in fondo al sacco. La strigliata di Torrente nell’intervallo ha almeno la forza di destare dal torpore una squadra sin lì decisamente senza nervo. Gomez ha subito un buon pallone e lo calcia di poco a lato, quindi Pellegrini scende da sinistra e calcia a giro, con la deviazione di Angeli ad alzare la traiettoria sopra la traversa. Il gol del 2-0 se lo divora però Tommasini al 14’, spedendo incredibilmente a lato a tu per tu con Zamarion. Il Gubbio trova il modo per recriminare poco dopo l’ora di gioco quando Pellegrini devia sottomisura la palla dell’1-1, con l’assistente Tinello che ravvisa la posizione di fuorigioco dell’attaccante, complice l’ultimo tocco di Gomez che rimette in gioco l’attaccante di proprietà del Sassuolo (ma le immagini sembrerebbero far presupporre che Pellegrini fosse in posizione regolare). Un minuto dopo la frittata la combina Signorini, che platealmente atterra il solito Tommasini lanciato a rete: espulsione inevitabile e Gubbio in 10 per un assalto finale che non trova ricompensa, nonostante la botta da fuori di Fedato disinnescata a fatica da Siano, quella di Oukhadda che ancora una volta trova il portiere pronto e le tre chance nel finale per Pellegrini, con Siano reattivo sulla prima, fortunato sulla secondo (tap in sottomisura che impatta sulla traversa) e graziato sulla terza, perché il destro dell’attaccante fila via a lato di un soffio. La porta avversaria rimane stregata e con 390’ senza gol (l’ultimo è proprio quello segnato da Pellegrini col Matelica lo scorso 28 marzo…) per il Gubbio la sentenza è (quasi) senza appello: i play-off sono lontanissimi, e senza un miracolo rimarranno tali. Per come si erano messe le cose appena 4 partite fa, finisse così non sarebbe affatto azzardato parlare di fallimento.