Polemiche e facile ironia dopo l’ordinanza con la quale il sindaco Filippo Mario Stirati ha disposto domenica 9 gennaio la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per lunedì 10 gennaio prospettando neve e ghiaccio che in realtà non ci sono, salvo i residui domenicali perché come al solito non passano i mezzi spargisale.
L’Amministrazione Comunale ha fatto riferimento a previsioni e allerta meteo che nei Comuni limitrofi nessuno ha citato, con le attività scolastiche riprese regolarmente in presenza. A Città di Castello, per esempio, è intervenuto il sindaco Luca Secondi per confermare la riapertura delle scuole esplicitando che non era previsto alcun peggioramento delle condizioni climatiche.
L’unico peggioramento a Gubbio riguarda gli snodi di collegamento, come la vecchia decrepita strada della Contessa prigioniera dei mezzi pesanti e messa puntualmente in ginocchio a ogni intemperia.
C’è un giallo attorno all’ordinanza del sindaco Stirati. Secondo taluni fonti – anche interne alla maggioranza – sarebbero stati i Liberi e Democratici a ispirare il provvedimento con il coinvolgimento diretto dell’assessore all’Istruzione, Simona Minelli, sempre più coinvolta in vicende che si portano dietro polemiche e proteste.
Ci sarebbero state telefonate ai referenti politici da parte di cittadini della vasta periferia eugubina che avrebbero mostrato preoccupazione per i collegamenti e la logistica.
La “sensibilità elettorale” è una componente sempre prioritaria a Gubbio nelle scelte di ogni amministrazione comunale, nel timore di una perdita di consensi tutta interna all’alveo della sinistra, visto che il centrodestra si rivela inconsistente dal punto di vista strategico e pratico.
Questo “andazzo” si ripercuote pure nelle decisioni che accontentano fasce di elettorato specie della periferia, senza preoccuparsi delle reazioni cittadine come in occasione di questo prolungamento immotivato delle vacanze natalizie.
