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Stirati e la Giunta contro Putin, i LeD fanno i conti con il passato e Goracci tace

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La guerra in Ucraina, per la decisione del leader russo Putin di attaccare dopo che la Nato ha fatto passi avanti per coinvolgere l’Ucraina nei propri piani strategici militari, ha suscitato la reazione della Giunta Stirati che in una nota “esprime la più ferma condanna per i bombardamenti avvenuti contro ogni regola del diritto internazionale, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”.

Stirati si augura “che l’intero Consiglio Comunale faccia proprie le istanza di pace per la popolazione ucraina, faccia sentire alla popolazione la reazione e la vicinanza dei cittadini eugubini e italiani e chieda al governo, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione Europea di impegnarsi in iniziative di contrasto all’aggressione perché si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Heslinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere. Da parte nostra – continua Stirati – ci impegniamo a mettere a disposizione tutte le forme di solidarietà in termini di aiuti e di accoglienza verso il popolo ucraino, e metterci in gioco in ogni possibile mobilitazione per la pace e per la garanzia del diritto internazionale in concorso con altre istituzioni e con la società civile”.

Nella coalizione di Stirati c’è la componente dei Liberi e Democratici (LeD) che ha raccolto l’eredità (come il Pd) del Pci-Pds-Ds-Pd con un legame storicamente forte con l’Unione Sovietica, la Russia, i leader come Putin e i predecessori. Per questo nell’analisi politica della situazione entra la considerazione che i LeD fanno i conti con il proprio passato e con un elettorato per buona parte molto legato alla tradizione sovietica, anche se nell’attuale contesto storico tutte le forze politiche parlamentari si sono schierate al fianco dell’Ucraina e contro Putin, compreso chi era vicino al leader pure dal centrodestra con Berlusconi, Salvini e Meloni.

Ha scelto per ora la via del silenzio l’ex sindaco Orfeo Goracci, che rivendica puntualmente la sua matrice comunista richiamando sul proprio profilo di Facebook le figure di maggior spicco anche del passato. Goracci è soprattutto impegnato negli ultimi giorni con i soliti attacchi alla magistratura, con particolare riferimento a chi ha indagato mentre si celebra il processo di primo grado al tribunale di Perugia, fino a ricordare la cittadinanza onoraria conferita a Terence Hill il 28 febbraio 2014 e l’interrogazione al sindaco Stirati sulle manutenzioni e le “strade colabrodo” (si ricordano i suoi anni alla guida della città con la gestione del settore insieme all’assessore ai Lavori pubblici Marino Cernicchi finito anche lui nell’inchiesta giudiziaria Trust e che ha patteggiato a 16 mesi di reclusione). Per il momento Goracci non ha preso posizione e non è dato sapere se per le possibili reazioni del suo elettorato che coltiva ogni giorno sui social e con iniziative in Consiglio Comunale dai banchi dell’opposizione.