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Real Padule-Ponte Felcino, scambi di accuse tra slealtà e razzismo. Il club eugubino pronto a tutelarsi legalmente

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Federico Brunetti, presidente del Real Padule che milita in Prima Categoria girone A

Real Padule-Ponte Felcino 1945, valevole per la seconda giornata del girone A di Prima Categoria. E’ finita 3-2 per gli ospiti, saliti a punteggio pieno lasciando gli eugubini a quota 3 punti. Ma vanno in scena accuse pesanti, i cui risvolti sono tutti da verificare.

Si fa sentire il presidente della formazione di Padule, Federico Brunetti, che rivela come al 35′ della ripresa il portiere del Ponte Felcino si accascia a terra dopo un contrasto di gioco e l’attaccante di casa mette sportivamente la palla fuori per far intervenire l’addetto. “Tutti fermi – racconta Brunetti -, il loro difensore contro ogni logica batte la rimessa e il loro attaccante prima si ferma poi riparte, scarta il portiere e manda la palla in rete. Tra lo stupore di tutti l’arbitro convalida la rete, mentre il loro portiere è ancora a terra. Fa rabbia che la loro panchina e i loro dirigenti a fine partita non hanno fatto neanche un gesto per scusarsi dell’accaduto, anzi hanno esultato come se niente fosse”.

Da Ponte Felcino respingono le accuse e parlano di “pura fantasia” nel non saper ammettere una sconfitta. Il presidente dei perugini, Roberto Passeri, ricostruisce diversamente quanto è successo: “Sul 2-1 la palla è stata recuperata dal nostro portiere, il quale l’ha rimessa subito in gioco e il loro attaccante, a palla già in nostro possesso, è andato verso il nostro numero uno che è caduto a terra al limite della nostra area. L’arbitro non ha fischiato e quindi si è continuato a giocare, anche perché il portiere nel frattempo si è rialzato, così la palla è stata spizzata da un difensore andando fuori all’altezza della loro panchina. Abbiamo ripreso il gioco velocemente e segnato il 2-2. Loro si sono arrabbiati perché dovevamo noi buttare la palla fuori, sostenendo che si erano fermati tutti. Una falsità. La verità è che nella ripresa hanno palesato un evidente calo fisico e perdevano tempo. Hanno continuamente, dall’inizio, fatto entrate sull’uomo e ripetutamente siamo stati insultati, poi nel finale abbiamo fatto anche il terzo gol e abbiamo vinto”.

Non finisce così. A distanza di ore, i perugini – che avevano già respinto rivelano un’altra situazione. L’attaccante André Omgba Manga, grande protagonista della sfida, ha denunciato un comportamento razzista: “Torna a casa tua, gorilla. Sono stato insultato con ogni nome di animale per il colore della mia pelle. Gli insulti mi sono arrivati dai giocatori in campo e dalla panchina. Sono stato offeso anche per la mia età e non sono stati risparmiati neanche mio padre e la mia famiglia. Mi auguro e voglio credere che il Real non si riconosca in quelle parole e che sia stato solo un episodio. Di sicuro tutto ciò non fa onore al calcio”.

A 12 minuti dalla fine gli eugubini vincevano 2-0, poi il ribaltone perugino con una rete all’ultimo di Manga, che ha parlato di insulti razzisti che sarebbero stati annotati dall’arbitro e, visti i precedenti, potrebbero portare a pesanti squalifiche. Al Real Padule attendono le decisioni del giudice sportivo, oggi, per poi decidere se tutelarsi legalmente.

Per alcuni precedenti ci sono state 10 giornate di stop: oggi (mercoledì 21 settembre) si conosceranno le decisioni del giudice sportivo. Manga ha 38 anni, è in Italia dal 2000 arrivato dal Camerun scelto dalle giovanili dell’Inter. Poi l’approdo alla Ternana e quindi il Cannara in Eccellenza, la Grifo Ponte, l’Agello, lo Spello, l’anno scorso il Todi e da ultimo il Ponte Felcino.