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Ultimi fuochi di una campagna elettorale allucinante tra chiacchiere e crisi senza uscita

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La campagna elettorale si conclude in queste ore, anche se la politica se ne frega del silenzio elettorale. Abbiamo assistito a un dibattito nazionale e locale pieno di chiacchiere, contraddizioni, promesse, autoelogi e chi più ne ha ne metta.

Può tornare dunque utile qualche riflessione in ordine sparso per i cittadini e gli elettori nel valutare in queste ore ogni profilo politico, indipendentemente dalle tornate elettorali, dai candidati e anche dal contesto geografico-istituzionale.

Diffidate di quei politici che invitano ad andare a votare, ben consapevoli che ne va soprattutto del loro presente e magari anche del loro futuro, anche se ricoprono oggi incarichi di basso livello istituzionali nella speranza di poter stavolta o domani ambire a posti più importanti e soprattutto profumatamente pagati.

Diffidati di quei politici che inneggiano alla tassa patrimoniale mentre con la politica mangiano a quattro ganasce e magari, chissà, intestano i proventi della politica come case, terre e conti correnti ai familiari per timore di essere scoperti o di perdere qualcosa.

Diffidate di quei politici che “condannati” dalla storia e talvolta anche dalla cronaca (prescrizione compresa) si presentano ancora come nudi e puri ergendosi a moralisti e campioni di onestà intellettuale e morale sebbene sia dimostrato ampiamente il contrario verificando comportamenti e documenti ufficiali.

Diffidate di quei politici che si autoincensano per la loro presunta coerenza, idealità e praticità dopo aver dato prova di contraddizioni e incompiute parlando di argomenti senza ricordarsi quando quegli stessi argomenti gli erano in capo e hanno lasciato soltanto danni e soprattutto debiti.

Diffidate di quei politici che parlano dei soldi altrui senza far sapere quanto incassano e hanno incassato dall’attività politica tra stipendi, buonuscite, vitalizi e gettoni mantenendo contestualmente il posto di lavoro (tolto ad altri che hanno bisogno) e la pensione pur non avendo esercitato la professione per lunghi anni, magari accumulando ricchezze e intestando beni ad altri soggetti per non figurare.

Diffidate di quei politici che vedono ovunque i “padroni”, dopo magari averne tratto benefici anche a livello di regalie e agitando il popolo ingenuo non consapevole che magari il “padrone” è lo stesso che ne agita le paure agendo in modo “dittatoriale” come se il ruolo lo consentisse.

Diffidate di quei politici che parlano di libertà di stampa, dell’informazione e del pensiero dopo aver dato largamente prova di agire esattamente contro ogni principio di libertà adottando liste di proscrizione e scegliendo a turno i giornalisti amici o nemici a seconda di come può far comodo, fino a riportare solo informazioni parziali e personalistiche omettendo quelle più scomode.

Diffidate di quei politici che santificano talune ricorrenze (per esempio la festa delle donne o altri anniversari di genere) quando ci sono prove documentate di comportamenti vergognosi che vanno nella direzione opposta e di assoluta immoralità, dalla quale spesso fanno soltanto finta di essere usciti.

Diffidate di quei politici che hanno sempre difeso la magistratura, in pubblico e anche in consessi istituzionali, quando venivano coinvolti gli avversari politici, salvo poi attaccare i magistrati e magari in “segreto” solidarizzare con gli avversari politici se le vicende giudiziarie li riguardano direttamente.

Diffidate di quei politici che avvelenano il clima avendo bisogno di nemici per circuire gli amici, poi talvolta portati alla rovina.

Diffidate di quei politici che accumulano negli anni incarichi, prebende e ruoli di cui poi beneficiano a livello economico e per ridurre anche in termini d’orario il proprio impegno lavorativo nella consapevolezza che tanto avranno comunque, anche dallo stesso lavoro, ogni beneficio.

Diffidate di quei politici che sono dediti all’arte dell’intimidazione con minacce sotto ogni forma.