È pronta a dare un contributo per una migliore immagine della città vista come contenitore culturale tra vitalità, accoglienza, decoro e arredo urbano. Questa è l’associazione “Vivere nel centro storico di Gubbio” che nata a febbraio sotto la guida dell’architetto Zoe Mario Rossi, trascorsi da consigliere comunale, si è presentata ufficialmente alla città dopo aver posto l’accento sulle peggiori pratiche nell’acropoli, dagli atti vandalici ai furti, droga e alcol, urina nei vicoli e schiamazzi notturni.
L’occasione l’ha offerta il convegno su “Centri storici luogo dell’armonia”, promosso dal sodalizio e al quale, con il sindaco Filippo Mario Stirati e la giornalista Elisa Neri in veste di moderatrice, hanno partecipato il prefetto di Perugia, Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai e il presidente del coordinamento nazionale No Degrado e Malamovida, Fabrizio Coniglio, che si è sorpreso di come una realtà come Gubbio potesse avere questo tipo di problematiche in rapporto alle grandi città.
L’architetto Rossi ha voluto puntualizzare che «l’associazione vuole favorire il dibattito culturale e accrescere l’appeal del centro storico senza voler andare contro qualcuno o qualcosa». Bellassai e Gradone hanno ricordato il progetto Borghi Sicuri per prevenire la criminalità e che a Gubbio i fenomeni sono diminuiti del 50 per cento pur se la percezione popolare è ben diversa, tenuto conto che molti rinunciano a denunciare per evitare risvolti burocratici. Rilanciato l’appello a incentivare i controlli e le misure di protezione. Stirati ha sottolineato come la città venga «ammirata per com’è conservata. Ce lo riconoscono anche i visitatori, che al contempo ci muovono la critica delle troppe automobili in centro. Siamo passati da un dirigismo delle amministrazioni negli anni ’70 a una svolta totale con le liberalizzazioni esasperate degli ultimi anni. L’iniziativa privata è sacrosanta ma dev’essere regolata». Il sindaco ha raccolto i solleciti sulla necessità di presidiare il territorio comunale, ricordando la richiesta ufficiale del commissariato di polizia e l’attivazione di un concorso per l’assunzione di nuovi vigili urbani che «vorremmo liberare di alcune scartoffie, individuando una figura amministrativa che consenta di avere più agenti per il pattugliamento». Stirati ha anche detto che si sta implementando la videosorveglianza e che «noi abbiamo una tendenza contraria rispetto a quella delle altre città, dove le persone si spostano dal centro storico alla periferia. A Gubbio succede il contrario per il legame».