Home Attualità Lo scandalo di Fontecese: area abbandonata con una pessima visuale dalla Variante

Lo scandalo di Fontecese: area abbandonata con una pessima visuale dalla Variante

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Ammassi di terra e una spianata lasciata al suo destino dopo la brusca interruzione dei lavori. Questo è oggi Fontecese, alle porte della città e ben visibile dalla variante della strada statale Pian d’Assino.

Un’area ridotta nel modo peggiore senza un intervento quanto meno di bonifica e ripristino dopo la speranza di un’operazione imprenditoriale importante prospettata nel 2013 dall’imprenditore Stefano Rossi di Carbonesca e soprattutto rilanciata da altri imprenditori negli ultimi mesi del 2018.

La pessima visuale è quel che resta, senza un piano dell’Amministrazione Comunale per ricreare le condizioni minime di decoro.

Avrebbe dovuto ospitare un parco commerciale su una superficie coperta di circa 9.000 metri quadrati, più ampi parcheggi, con una serie di attività e servizi oltre alla nuova sede di Coop, al di là della battaglia politica con soggetti da sempre ideologicamente ostili agli investimenti privati che favoriscono la crescita e competitività di un territorio.

Su Fontecese c’era stato un progetto inziale poi azzerato con l’uscita di scena di diversi soggetti. I lavori sarebbero dovuti ripartire concretamente nel 2019 con l’avvento di una cordata imprenditoriale di Foligno e le trattative avviate con Coop Centro Italia e altri soggetti per archiviare le questioni pregresse attraverso la modifica del progetto di base e l’accordo con le tre famiglie dei residenti che avevano denunciato alla magistratura alcune situazioni.

Coop sembrava pronta a farsi coinvolgere per un nuovo punto vendita di circa 2.500 metri quadrati tra superficie di vendita e magazzini, nettamente più grande rispetto all’attuale al centro Le Mura di via Beniamino Ubaldi.

In quel parco commerciale erano anche prospettati altri negozi, dall’abbigliamento agli articoli sportivi e calzature, compresi servizi come bar e tabaccheria. Rispetto al progetto originario, c’è un ridimensionamento generale sia per la superficie coperta (oltre 3.000 metri quadrati di meno) che per le aree esterne restando i parcheggi con l’impegno diretto del gruppo Inveco di Fernando e Filippo Barbetti per l’esecuzione dei lavori.