Guidata dal presidente, professore e teologo Luigi Girlanda, e dal vicepresidente, avvocato Lamberto Padeletti, una delegazione dell’associazione Benedetto XVI è oggi (martedì 3 gennaio) a Roma in Vaticano per rendere omaggio alla salma di Sua Santità Joseph Ratzinger.
La delegazione ha voluto dare l’ultimo saluto al pontefice e ha incontrato Padre Georg Gänswein, per lunghi segretario particolare di Ratzinger, intrattenendosi per scambiare qualche parola oltremodo significativo sull’impronta lasciata da Papa Benedetto XVI.
La delegazione eugubina a colloquio con Padre Georg Gänswein, per lunghi anni segretario particolare di Papa Benedetto XVI
L’associazione culturale cattolica eugubina, che si distingue dal 2006 quando venne fondata per tante iniziative di pregio, ha sempre avuto un legame speciale con Papa Benedetto XVI del quale porta il nome e dal quale nel luglio 2013 ha ricevuto una lettera in risposta a una missiva del presidente Girlanda. “Signor Presidente – scriveva Ratzinger – è una grande gioia vedere come lei, con i suoi soci, lavora per il rinnovamento e approfondimento della cultura cattolica nel nostro tempo. Mi conforta e mi incoraggia, che il mio impegno pastorale e dottrinale, negli anni del mio pontificato, ha potuto ispirare e aiutare il vostro lavoro”.
Il sodalizio ha oggi al suo attivo oltre sessanta incontri pubblici con i più prestigiosi nomi del panorama culturale cattolico, come Antonio Socci, Magdi Cristiano Allam, Rino Cammilleri, Andrea Tornielli, Massimo Introvigne, Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi e il cardinale Antonio Canizares Llovera. L’idea di costituire questa associazione culturale cattolica è maturata in un gruppo di amici che spesso si ritrovavano a pregare il Rosario presso la chiesa della Vittorina. Era il 2004. Accanto alla preghiera, “gli amici del Rosario” – come amavano definirsi – si ritrovavano anche per studiare il catechismo della Chiesa Cattolica. “In lunghi e ripetuti confronti – viene evidenziato nel sito ufficiale www.associazionebenedettoxvi.it -, maturarono la consapevolezza della crisi profonda che il mondo cattolico sta attraversando in questi ultimi decenni e della necessità di provare a dare un contributo attraverso la mediazione culturale, nella convinzione che la crisi di fede è anche una crisi della ragione. L’elezione al soglio pontificio di Joseph Ratzinger, da sempre studiato e apprezzato dal gruppo di amici, è stata la molla che ha convinto tutti a rompere gli indugi per dare concretezza al progetto di fondare un’associazione culturale. Un ulteriore stimolo venne anche dalla rivista di apologetica cattolica Il Timone, che proprio in quel periodo offriva la possibilità di una sorta di affiliazione e assistenza per la nascita di centri culturali in tutto il territorio italiano. Il gruppo di soci fondatori, dopo un breve periodo di riflessione, ritenne naturale, dato il forte legame con il pontificato di Ratzinger. intitolare al nuovo pontefice la propria associazione culturale”.
