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Contessa, la strada resta una trappola. La bretella a valle è troppo stretta

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La bretella a valle della strada della Contessa vista dal viadotto prima della galleria

Intrappolati sulla strada statale della Contessa. I disagi non finiscono mai, anzi la situazione peggiora dopo giorno. Sia per le lunghe interminabili code al semaforo dei mezzi soprattutto pesanti in diversi momenti della giornata e sia perché crea preoccupazioni la nuova bretella a valle destinata ad alleggerire la mole di traffico delle auto oltre che a disposizione dei residenti del posto. Lo riferisce il Messaggero nell’edizione umbra di martedì 31 gennaio.

L’ultima grana riguarda proprio questa via secondaria a valle della galleria che è stata sistemata da Anas con il coinvolgimento della Provincia di Perugia ma presenta problematiche già definite allarmanti. La sede stradale risulta infatti ridotta e non consente il doppio senso di marcia, con l’aggravante che non ci sono lungo il percorso le vie di fuga con piazzole per evitare il congestionamento del transito o peggio ancora per scongiurare il rischio di incidenti stradali a causa di curve insidiose che non consentono la visuale di chi arriva dalla parte opposta. Il semaforo tra il viadotto e la galleria c’è da metà marzo 2022 e fa il paio con quello sulla Flaminia all’altezza di Cantiano, mentre dall’ultima ondata di maltempo è stato disattivato l’altro impianto in prossimità della frazione di Tranquillo, sempre sulla Contessa, anche se il tratto di strada resta in parte interdetto alla circolazione.

Preoccupa il presente e ancora di più il futuro per la prospettata chiusura dell’intero tratto che verrà reso inagibile costringendo i camion ad allungare in modo considerevole il percorso, andando a intasare il tratto a est della Pian d’Assino fino a transitare lungo la vecchia Flaminia tra gli abitati di Sigillo, Costacciaro e Scheggia, e le auto dirottate lungo la Gola del Bottaccione fino a Scheggia e all’innesto verso Cantiano. Le polemiche infuriano per l’ennesima tornata di lavori infiniti, tanto più che il viadotto era stato dichiarato sicuro subito dopo il dossier fotografico diffuso che poneva dubbi sulla tenuta e la galleria viene sottoposta a continui interventi di ristrutturazione con tempi lunghi che alimentano critiche e proteste all’indirizzo dell’Anas e del Comune.