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Alessia Tasso prepara il piano da sindaco: suo zio Claudio dei LeD tratta con un pezzo del Pd

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Alessia Tasso

Si accende la corsa alla successione di Filippo Mario Stirati, che nel 2024 completerà il secondo mandato da sindaco e pertanto non potrà ricandidarsi con un pensiero a farsi candidare dai LeD (Liberi e Democratici) per il Consiglio Regionale con il sostegno di comitati ambientalisti e altre galassie della sinistra eugubina.

Dopo Leonardo Nafissi e Vittorio Fiorucci, tutti candidati in pectore e pronti a cercare voti nel centrosinistra, scende in campo anche l’attuale vicesindaco Alessia Tasso.

L’ingegnere, che è funzionario al Comune di Marsciano, sembrava inizialmente propensa a privilegiare la carriera professionale con l’intento di diventare dirigente dell’urbanistica al Comune di Gubbio nell’allettante successione di Luigi Casagrande che per ora è stato sostituito dalla soluzione interna Paolo Bottegoni con nomina fiduciaria del sindaco Stirati fino al 2024. La prospettiva sembrava professionale anche perché fa il vicesindaco pur continuando a esercitare la propria attività a Marsciano.

Tasso invece ha rotto gli indugi sul piano politico decidendo di mettere a punto un piano per costituire una coalizione intorno a sé e candidarsi a sindaco. In questo piano è centrale il movimento civico dei LeD, che non ha trovato sponda nell’ex consigliere comunale Tonino Fagiani e ha dunque virato con decisione sul vicesindaco.

Il perno dell’operazione è Claudio Tasso, tra i fondatori del movimento e già coordinatore, zio di Alessia, già tesoriere del Pd con un lungo percorso politico alle spalle. Claudio Tasso avrebbe già contattato pezzi del Pd per cercare alleati pronti a sostenere la nipote.

I LeD vorrebbero riproporre l’operazione politica che nel 2014 e 2019 li ha portati a vincere le elezioni Comunali, ovvero spaccare il Pd (cosa che va di moda fin dal 2001 quando ne approfittò Orfeo Goracci) che si appresta a partecipare alla scelta del segretario nazionale per poi organizzare il congresso locale. Le mosse del Pd eugubino sono essenzialmente guidate da esponenti nazionali come il parlamentare tifernate Anna Ascani e regionali come il segretario umbro e consigliere regionale Tommaso Bori.

Sul Pd hanno messo gli occhi gli stessi Leonardo Nafissi e Vittorio Fiorucci, mentre dall’interno si muovono altri come Virna Venerucci e Raffaello Di Benedetto per cercare un candidato potenzialmente competitivo. Un guazzabuglio che verrà gestito dal segretario del partito di piazza Oderisi, ruolo attualmente ricoperto da Massimiliano Grilli che dovrebbe ricandidarsi al congresso.

Proprio nei LeD sale la tensione con le esternazioni risentite di Simona Minelli dopo le feroci critiche, anche interne alla maggioranza, per come ha gestito da assessore all’Istruzione il piano di riordino dei circoli didattici che è stato bocciato sonoramente dall’Ufficio scolastico regionale prima che dall’asse Goracci-centrodestra e poi formalmente dalla Giunta Regionale.

Minelli se l’è presa con i giornalisti e ha adombrato che tra i giornalisti ci sarebbe chi è “strumento” di qualcuno e di qualcosa, suscitando una diffusa ilarità perché proprio l’assessore – difesa dal sindaco che per tenere lei tra tanti mugugni ha sacrificato due esponenti di punta della sua Giunta come Giordano Mancini e Oderisi Nello Fiorucci – viene considerata nella maggioranza uno “strumento” di poteri economici-professionali forti legati in passato al vecchio Pci e oggi a settori della sinistra che avrebbero favorito per lei l’attività politico-istituzionale ben remunerata.