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Lo schianto sulla Madonna della Cima preoccupa e rilancia il dibattito sulla viabilità alternativa dopo la chiusura della Contessa

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Cambia la strada, ma nella disastrata viabilità eugubina gli incidenti non si placano interessando stavolta una zona dove di solito non ci sono mai particolari problemi perché considerata un tratto secondario meno utilizzato come quello che risale la Gola del Bottaccione. L’ultimo schianto tremendo, con un cinquantacinquenne eugubino ricoverato in gravi condizioni e in prognosi riservata al Santa Maria della Misericordia a Perugia, è accaduto ieri (sabato 29 aprile) intorno a mezzogiorno lungo la strada provinciale numero 298 che da Gubbio porta a Scheggia immettendosi sulla statale Flaminia attraverso la Gola del Bottaccione e il valico della Madonna della Cima.

L’uomo si è schiantato alla guida di una moto di grossa cilindrata finita contro un’auto con turisti a bordo che stava venendo verso Gubbio, non potendo passare per la strada statale della Contessa che è chiusa dal 17 aprile scorso e lo sarà per diversi mesi per il rifacimento del viadotto e i lavori interni alla galleria. L’incidente si è verificato in un tratto di rettilineo dopo circa un chilometro e mezzo oltre la Madonna della Cima, con il centauro diretto verso Scheggia.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il Sasu-Soccorso alpino e speleologico umbro, i carabinieri e i vigili urbani che hanno potuto riscontrare subito le gravi condizioni di salute del cinquantacinquenne riverso terra dopo essere sbalzato, con l’arrivo dell’elisoccorso che l’ha trasferito d’urgenza al nosocomio perugino. La moto si è praticamente distrutta spezzandosi in due, mentre l’auto ha riportato danni nella parte anteriore.

Sono state avviate le indagini per risalire alla dinamica del sinistro, dovendo anche attraverso le testimonianze degli occupanti l’auto verificare le condizioni dell’asfalto e la velocità dei mezzi, con particolare riferimento alla moto che ha avuto un impatto spaventoso.

Si è aperto un altro delicato capitolo sulle condizioni della viabilità eugubina. Ora la situazione si aggrava nel tratto alternativo alla Contessa per raggiungere Gubbio perché quella strada provinciale non è strutturata per un certo volume di traffico e può diventare una trappola per la serie di curve e l’attitudine con le moto ad affrontarla pigiando un po’ sull’acceleratore visto l’esiguo passaggio di auto finché non è stata chiusa la Contessa.

Si cominciano a vedere gli effetti collaterali della mancanza di viabilità alternativa alla statale chiusa, visto che il tratto vecchio a valle è stretto e il Comune non ha ritenuto di determinare un’altra opzione di transito nella zona della Troppola. Il dibattito sulle contromisure per fronteggiare i lavori alla Contessa rischia di farsi ancora più acceso e controverso, tra rischi, disagi, danni economici e proteste, con le continue pressioni sul sindaco Stirati affinché trovi soluzioni investendo risorse economiche che fin qui il Comune non ha destinato all’emergenza viaria.