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Verso le elezioni 2024: LeD in preda a una crisi di nervi cercano l’accordo con Pd e 5 Stelle

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Alessia Tasso

Si fanno chiamare dal 2014 Liberi e Democratici (LeD) ma di libero hanno poco (eredi diretti del Pci-Pds-Ds-Pd abituati al potere e a tenere in pugno palazzo Pretorio) e di democratico ancora meno vista la gestione del potere per il potere con gli intrecci continui tra macchina comunale e poteri economici bene identificati che designano i delfini presidiando i posti chiave. Oggi più che mai temono di perdere il potere, di sicuro hanno perso la bussola. Anzi la testa. Sui social si sono messi a sferrare attacchi personali durissimi per cominciare a perseguire i piani futuri: far eleggere il 9-10 giugno 2024 (ballottaggio il 23-24) il nuovo sindaco, ovvero l’attuale vicesindaco Alessia Tasso in perfetta continuità con il decennio di Filippo Mario Stirati, che potrebbe essere lanciato per le elezioni del Consiglio Regionale anche se la concorrenza è agguerritissima (nell’area socialista l’avversario più temibile è sicuramente il tifernate Luciano Bacchetta) e il ventilato slittamento da ottobre-novembre 2024 a marzo-aprile 2025 rischia di essere un problema poiché restare congelati così a lungo potrebbe nuocere.

I PUPARI. La faccia pulita dei LeD si chiama Maria Rita Rogari, eletta a sorpresa coordinatore del movimento nel maggio 2022 al posto di Claudio Tasso, socio fondatore, zio di Alessia, vera anima e leader maximo insieme ad altri compagni d’avventura. Claudio e Alessia Tasso stanno costruendo la coalizione che cercherà di mantenere la guida del Comune, tra le sicure rivoluzioni perché Scelgo Gubbio che verso la liquidazione (il leader Mattia Martinelli considera conclusa questa esperienza politico-amministrativa e non nasconde la profonda delusione per quello che poteva-doveva essere e non è stato: cercherà nuove sponde) e i Socialisti come noto si metteranno col migliore offerente ma avranno il problema di una possibile convivenza con i 5 Stelle forcaioli che dall’essere isolazionisti (“Mai con quelli che hanno rovinato l’Italia negli ultimi trent’anni”, gridava a squarciagola nelle piazze il comico Beppe Grillo) si sono trasformati in governisti disposti a stare con tutti (perfino con la buonanima di Berlusconi quando c’era Draghi) e a costituire alleanze organiche col Pd che chiamavano il partito di Bibbiano e del malaffare.

CHIAVE GRILLINA. Alessia Tasso si aspetta molto dall’accordo con i 5 Stelle nel disegno che prevede almeno quattro liste a sostegno con l’asse spostato a sinistra. C’è stato un primo contatto con Maria Rita Rogari, che però ha candidamente ammesso di non contare una mazza e che in realtà il movimento è sempre saldamente in mano a chi l’ha fondato. Quello che in fondo si è sempre saputo da quando la nomenclatura del movimento voleva mettere una persona nuova da dare in pasto all’opinione pubblica nella consapevolezza che a brigare e pianificare fossero comunque i soliti. La stessa Rogari l’ha fatto intendere parlando con gli emissari 5 Stelle, che al momento non vedono altre prospettive se non andare coi LeD “schifando” apertamente il Pd eugubino (poi essendo un partito facile al cambiamento di idee, potrebbero farlo ancora). A meno che i grillini decidano di fare i capofila di una coalizione con dentro una o più liste civiche: suggestivo come scenario, anche se trovare i compagni di viaggio non sarebbe comunque facile, faticando di per sé a comporre la propria di lista.