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Tutta l’energia del Rugby Gubbio: dalla campagna “A Gubbio il baffo dona” alla birra “Sin Bin”

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Andrea Frondizi presenta "Sin Bin", la birra prodotta dal Rugby Gubbio assieme a Birrificio del Catria

La palla ovale che piace, quella che esalta i veri valori, quella che pensa agli altri prima che a se stessa. Perché sul rugby si sprecano ogni giorno milioni di parole, ma la verità sarà sempre e soltanto una: c‘è una sensibilità differente in un mondo che vive soprattutto in funzione degli altri, come i 34 anni di storia del Rugby Gubbio insegnano. Una realtà che ha saputo cogliere il meglio da quel che la quotidianità gli ha offerto, tanto da diventare oggi un punto di riferimento per centinaia di ragazzi eugubini, e non solo. Non manca poi occasione per promuovere iniziative o sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di rilevanza nazionale. È il caso di “Movember”, ovvero il mese dedicato alla cura e alla conoscenza dei tumori alla prostrata, che vede la società eugubina in prima linea da diversi anni. E per far arrivare meglio il messaggio alla popolazione il Rugby Gubbio ha pensato bene di indire un vero e proprio contest seguendo il motto “A Gubbio il baffo dona”: a coloro che entro il 30 novembre invieranno su uno dei canali social del club rossoblù una foto che li ritrae con un bel baffo (vero o finto poco importa) sarà data la possibilità di partecipare al concorso e vincere uno dei tanti premi che verranno assegnati domenica 2 dicembre, giornata nella quale si concluderà la prima fase della stagione della prima squadra, impegnata nel campionato interregionale di Serie C2 (girone umbro-marchigiano).

L’AMICO MUNARI. “Questa iniziativa – spiega Andrea Frondizi a nome della società – rientra un po’ nel nostro modo di fare e di agire. La sensibilizzazione del tumore alla prostrata è un qualcosa che merita di essere portato all’attenzione di tutti e nel nostro piccolo in questi anni ci siamo dati da fare per promuoverla e diffonderla. Il contest “Il baffo dona” vuol essere un modo carino e simpatico per far emergere un po’ di quella fantasia di cui il nostro mondo si fa spesso e volentieri carico, all’insegna del divertimento e della voglia di stare assieme”. Un’idea che trae spunto dalla pratica dei “Mo Bro”, cioè degli uomini che in tutto il mondo promuovono la campagna di Movember, che sono soliti farsi crescere i baffi proprio per poter essere meglio identificati con ciò che portano avanti. Il Rugby Gubbio ha voluto presentare ufficialmente il concorso in una serata trascorsa presso Cucina ’89 alla presenza di tutti i rappresentanti degli sponsor, dei responsabili delle formazioni giovanili e anche di qualche amico venuto da fuori per l’occasione. È il caso di Vittorio Munari, uno dei personaggi storici del rugby nazionale, in passato giocatore, dirigente e allenatore ma salito alla ribalta negli ultimi decenni grazie ai suoi commenti in telecronaca sempre molto originali, divertenti e pieni di aneddoti. “Il Rugby Gubbio è davvero una gran bella famiglia e per me ogni volta che vengo in città è una festa”, ha affermato davanti ai commensali. “Qui si vede proprio lo spirito del rugby, la voglia di fare e di stare insieme, la passione che unisce e che rende possibile anche ciò che sembra impossibile. La società negli anni ha fatto passi da gigante e oggi può ben dire di essere una colonna del rugby umbro, ma consapevole di avere grandi margini di crescita”.

Vittorio Munari, ex giocatore, allenatore e dirigente, oggi apprezzato opinionista televisivo

“SIN BIN”, LA BIRRA DA 10 MINUTI. La serata è stata anche l’occasione per promuovere un’altra piacevole novità: il Rugby Gubbio ha deciso infatti di produrre la sua prima etichetta di birra, in collaborazione con Birrificio del Catria e Sedicistudio. Si tratta di una birra artigianale con una ricetta esclusiva che prende il nome di “Sin Bin”, vale a dire quello che in gergo rugbystico è il cartellino giallo, che obbliga chi lo riceve ad abbandonare il campo per 10 minuti effettivi. “È in parte un invito alla disciplina, cioè al bere consapevole – riprende Frondizi – e in parte un po’ un modo goliardico per dire: bene, prendiamoci 10 minuti di pausa. Oppure, come qualcuno ha suggerito, significa che chi la beve ha 10 minuti di tempo per finirla. Battute a parte, volevamo creare qualcosa che potesse testimoniare la nostra presenza anche fuori dall’aspetto sportivo. I proventi della birra (costo 10 euro a bottiglia da un litro) verranno utilizzati per la diffusione del rugby nel territorio, con un occhio di riguardo per il settore giovanile, e anche per finanziare i lavori della nuova struttura che abbiamo cominciato ad allestire presso il campo di Coppiolo”. Si tratta di una vera e propria club house con nuovi spogliatoi e spazi adibiti a diventare la sede della società, che andranno ad aggiungersi agli spogliatoi attualmente esistenti. “Lo scorso fine settimana – conclude Frondizi – c’è stato un concentramento Under 12 con 180 bambini al campo. Bene, tutti hanno potuto disporre di soli due spogliatoi per cambiarsi prima e dopo aver lavorato sul campo. Capite da voi che sono numeri enormi che solo la passione e la voglia di star insieme sopra ogni altra comodità hanno potuto rendere possibile, ma tutti i ragazzi meritano di poter avere a disposizione strutture all’altezza del loro valore”.

LA SPINTA NEOZELANDESE. “Sin Bin” sarà disponibile in più punti vendita a partire dalla fine di novembre. Un prodotto apprezzato da tutti, anche dal buon Munari che non a caso si è speso ben volentieri come testimonial dell’etichetta, ben contento di portarsi a casa in Veneto questa bella novità. “Avrò un motivo in più per tornare a Gubbio”, ha commentato alla fine della serata nella quale ha avuto modo di ritrovare quel Chris Roden, oggi tecnico della prima squadra del Rugby Gubbio, che andò a “pescare” addirittura in Zambia portandolo al Petrarca Padova alla fine degli anni ’90, e che ancora oggi considera “uno dei migliori allenatori in circolazione, soprattutto per poter lavorare con i giovani”. Roden, che a inizio dicembre tornerà in Nuova Zelanda per alcuni mesi (tornerà a fine febbraio), ha ringraziato Munari e si è complimentato sia con i suoi ragazzi che con la società per quanto fatto in questi primi mesi di avventura eugubina: “Esperienza bellissima in un ambiente che con la Serie C2, onestamente, non ha nulla a che vedere. Ho trovato disponibilità da parte di tutti e grande voglia di crescere e migliorare. La stagione sta andando bene, sicuramente ad anno nuovo troveremo avversari più tosti e quindi al nostro livello e sono curioso di vedere come li affronteremo. Una cosa però è certa: Gubbio ha una rosa con tantissimi giovani cresciuti nelle proprie giovanili e questo è un investimento per il futuro”.

Un momento della serata di Cucina ’89