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Una “lotteria” per decidere chi sale in B? La strana idea della Lega Pro. Ma il Gubbio resterebbe a guardare

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Francesco Ghirelli, presidnete di Lega Pro

Una draft lottery per decidere chi sale in B? La proposta arriva dal Consiglio di Lega Pro: un programma di cinque punti da sottoporre all’attenzione dell’assemblea della terza serie il prossimo 4 maggio, una sorta di linea guida per provare a dare un senso pratico a un finale di stagione oggettivamente in alto mare. E con lo spettro di tanti possibili fallimenti dietro l’angolo (resta valido l’invito rivolto al Governo di inserire i tesserati di Serie C che percepiscono uno stipendio annuo lordo di meno di 50mila euro tra i beneficiare della cassa integrazione), ecco che il presidente Francesco Ghirelli ha pensato bene di avanzare delle proposte per cercare di portare la terza serie a presentarsi unita e compatta quando la FIGC dovrà decidere cosa ne sarà del futuro del calcio professionistico.

COME UNA LOTTERIA. I cinque punti proposti da Consiglio di Lega sono i seguenti: il primo riguarda la sospensione del campionato 2019-20, come da più parti dato ormai per scontato. Il secondo il blocco delle retrocessioni dalla C alla Serie D, che farebbe la felicità di quei club oggi invischiati nei piani bassi della classifica. Il terzo riguarda le promozioni in B ed è quello che ha fatto più discutere: le capolista dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina) promosse di diritto, mentre la quarta squadra verrebbe sorteggiata tra tutte quelle aventi diritto a partecipare ai play-off (in totale 28 squadre). E per rendere il sorteggio più “equo” verrebbe presa in prestito la formula utilizzata negli sport americani per stabilire l’ordine di chiamata nei cosiddetti draft, con la differenza che mentre in USA le squadre che arrivano agli ultimi posti hanno più chance di essere sorteggiate (e quindi ad avere l’opportunità di chiamare i giocatori migliori), in questo caso verrebbero privilegiate le squadre che attualmente stazionano nei piani alti della classifica. Un esempio pratico: Carrarese, Reggiana e Bari, che occupano il secondo posto nei rispettivi gironi, avrebbero maggiori chance di essere sorteggiate rispetto a una squadra come la Sambenedettese che occupa il decimo posto nel girone B, il tutto grazie a uno specifico calcolo algebrico. Il quarto punto riguarda il blocco dei ripescaggi, il quinto la possibilità che eventuali ripescaggi in B vengano però resi possibili, andando semmai verso uno snellimento dell’organico delle 60 squadre di Serie C.

REAZIONI FURENTI. Non sono mancate le prime reazioni critiche alle proposte che la Lega Pro intende portare in assemblea. Il Bari dei De Laurentiis ha già inviato una diffida al Consiglio intimando di ritirare la proposta del sorteggio, trovando sponda in numerosi club (il patron del Carpi Stefano Bonacini, appena guarito dal Covid-19, ha chiesto se si trattasse o meno di uno scherzo). La Lega di Serie B ha giudicato inappropriate le proposte, richiamando la Serie C a collaborare nell’ottica di uno “spirito di squadra” con tutte le componenti federali, anziché procedere per conto proprio, specie nell’ottica di una riforma condivisa dei campionati professionistici.

GHIRELLI: “NON DOVEVA USCIRE”. Il presidente Ghirelli nel tardo pomeriggio di domenica è intervenuto per placare gli animi: “Sono arrabbiatissimo con “lo scienziato” che ha fatto uscire questi punti, di cui si sarebbe discutere nel luogo preposto, cioè in assemblea con tutte le 60 società. Dare in pasto ai media il contenuto delle nostre proposte ha generato una grande confusione, dando anche la possibilità a tanti individui di commentare pur senza conoscere a fondo i regolamenti federali. Non mi si venga poi a parlare di “spirito di squadra”, dato che il passato insegna che è bene non creare polemiche sul tema. In realtà mi spiace soprattutto che la discussione sulle proposte abbia finito per far passare in ombra il secondo punto all’ordine del giorno dell’assemblea, relativo cioè al futuro reale della nostra categoria. Non possiamo parlare di aggiustamenti perché la crisi della terza serie è lampante. Porto elementi concreti: discontinuità per ripartire in modo strutturo, per riformare e reinventare. Dobbiamo avere il coraggio di abbandonare la strada dei fallimenti degli ultimi anni, ed è questa la vera riforma che mette paura”.

GUBBIO (SOLO) SPETTATORE. Quel che è certo è che il futuro prossimo della Serie C è appeso a un filo. Appare difficile una ripartenza nella stagione corrente, tenuto conto anche del fatto che i protocolli cui le società dovrebbero sottostare, dai controlli clinici e medici per riprendere gli allenamenti alla formula del ritiro permanente, comporterebbe un aggravio di costi enorme per le casse di ogni singolo club. Al di là del merito dei cinque punti proposti dal Consiglio di Lega Pro, la sensazione è che non ci sia modo di ripartire prima dei tradizionali ritiri estivi pre-campionato di metà luglio. L’unica certezza per il Gubbio è che nel momento in cui si dovesse ripartire sarebbe ancora la Serie C la categoria pronta ad ospitare la formazione rossoblù, essendo tagliata fuori dall’eventuale sorteggio (o lotteria, fate voi) per la quarta promozione in B. Tolta la stagione 2016-17, la prima del ritorno in C con Beppe Magi al timone, i play-off per il Gubbio nelle ultime tre stagioni sono rimasti una chimera. Un cruccio bello grosso nel caso in cui la proposta del sorteggio dovesse diventare realtà: tornare in B non sarebbe stato mai così facile. Ci si può però consolare al pensiero che la quarta promossa tramite sorteggio è un’idea che resterà tale solo sulla carta.