Home Attualità Caos 15 maggio, Stirati vara l’ordinanza che impone la quarantena ai trasgressori...

Caos 15 maggio, Stirati vara l’ordinanza che impone la quarantena ai trasgressori delle norme di sicurezza

3096
0
Il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati

Il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, ha adottato l’ordinanza (numero 95 del 17 maggio 2020) con la quale dispone “a scopo precauzionale, la sorveglianza sanitaria e l’isolamento domiciliare (quarantena), per il periodo ritenuto necessario dalla Usl Umbria 1, nei confronti delle persone che non hanno rispettato le misure di contenimento del diffondersi del coronavirus di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020”.

Viene incaricato il Dipartimento di igiene e prevenzione di Gubbio della Usl di attivare la sorveglianza sanitaria e la quarantena e, oppure, tutte le misure ritenute necessarie dallo stesso Dipartimento, nei confronti delle persone i cui nominativi verranno tempestivamente comunicati alla luce della progressiva acquisizione delle segnalazioni da parte della Polizia Municipale e delle altre forze dell’ordine a seguito dei controlli effettuati sull’intero territorio comunale.

Vengono invitate la Polizia Municipale e le altre forze dell’ordine operanti nel territorio a trasmettere con la massima sollecitudine le generalità delle persone che, a seguito dei controlli effettuati nell’intero territorio comunale, non hanno rispettato le misure di contenimento del diffondersi del Covid-19.

Vengono, infine, invitati i cittadini “che, indipendentemente dalla loro volontà e pur in assenza di una conclamata violazione delle disposizioni normative di cui al Dpcm del 26 aprile, si fossero trovati in anomale situazioni comunque rischiose per un potenziale contagio, a contattare la Usl al numero verde 800636363 per i controlli, di carattere esclusivamente sanitario, finalizzati ad impedire una recrudescenza della pandemia”.

Si specifica nell’ordinanza che “l’inosservanza delle disposizioni, salvo che il fatto costituisca violazione dell’articolo 452 del codice penale o comunque più grave reato, e’ punita ai sensi dell’articolo 260 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, Testo unico delle leggi sanitarie, ovvero con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da 500 a 5.000 euro”.