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Il sindaco Stirati e Antonella Barbetti a Ghigiano per visitare lo stabilimento Colacem

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Il sindaco Stirati da Colacem a Ghigiano

Dopo le 180 persone che sabato scorso hanno conosciuto da vicino l’impianto industriale dello stabilimento Colacem di Ghigiano, ieri 23 luglio è stata la volta del sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, insieme a tutti i componenti della giunta comunale. Tra gli ospiti anche il presidente delle Cementerie Barbetti, Antonella Barbetti, accompagnata dal proprio direttore generale Bartolo Mignosa e dal direttore delle relazioni esterne Rocco Girlanda.

Una presentazione sulle fasi di produzione del cemento – fa sapere l’azienda -, sulle tecnologie implementate, sulle materie prime e sui combustibili utilizzabili, ha anticipato la visita vera e propria alla sala centralizzata, dalla quale si controlla ogni singolo aspetto del processo, con 15 mila sensori attivi che forniscono informazioni online. Attraverso un suggestivo passaggio panoramico si è passati alla zona del forno che a 1500 gradi produce un semilavorato chiamato clinker, componente essenziale per fare cemento.

Si è analizzato il tema dei Css – informa una nota di Colacem -, quello specifico per i forni da cemento, regolamentato dal Decreto Ministeriale 22 del 14 febbraio 2013, non il decreto citato a sproposito in alcuni manifesti. Ci si è soffermati anche sulle ragioni tecniche e impiantistiche che assicurano una piena compatibilità della produzione del cemento con le esigenze di un ambiente salubre.

Su questo importante aspetto sono stati condivisi con il Sindaco Stirati e con la giunta le informazioni sulla qualità dell’aria che da moltissimi anni ben 5 centraline Arpa (quante ne ha l’intera area metropolitana di Milano!) registrano sul territorio eugubino. Il Sindaco ha verificato come i dati esistono già e dicono che lo stato dell’aria a Gubbio è migliore delle altre città umbre. Le polveri fini sono ai livelli più bassi rispetto agli altri territori, così come i metalli pesanti. Polveri fini primarie che vengono comunque per quasi il 90 per cento dai riscaldamenti domestici e per il 3,8 per cento dall’industria. I metalli pesanti monitorati anch’essi da moltissimi anni, e che hanno molte origini diverse, presentano a Gubbio valori, come quello del piombo, anche 175 volte sotto la soglia del livello di buona qualità dell’aria, evidenziano da Colacem. Anche in questo caso, la centralina di Gubbio si distingue per avere i livelli più bassi delle altre centraline umbre che fanno lo stesso monitoraggio di elementi come arsenico, cadmio, nichel e lo stesso piombo.