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Dibattito su cemento, Css e prospettive: Pambianco, direttore comunicazione di Colacem, scrive al sindaco Stirati

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Il direttore della comunicazione del gruppo Colacem, Massimiliano Pambianco, ha scritto al sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, nel dibattito aperto sulle prospettive alla luce delle discussioni attorno al Css. “Apprendo che è suo intendimento – scrive Pambianco – capire come le nostre imprese, a partire proprio dai cementifici, abbiano intenzione di traguardare l’obiettivo della riduzione delle emissioni [di gas climalteranti] da qui ai prossimi dieci anni. Come azienda, le vorremmo far notare che le politiche per la decarbonizzazione sono mutuate da indirizzi europei, basati su rigorosi studi e approfondite analisi a carattere scientifico. Da questi sono state elaborate delle linee guida che i Paesi più sensibili in termini di ambiente hanno già completamente attuato per quanto riguarda la tecnologia a oggi disponibile. Il ministro Cingolani sta semplicemente cercando di allineare l’Italia alle migliori pratiche, consapevole che senza una concreta e realistica strategia della transizione ecologica, non si raggiungeranno i risultati attesi: riduzione della Co2 del 55 per cento entro il 2030 e neutralità carbonica nel 2050. Colacem non può avere l’ambizione di tracciare una linea alternativa a quanto già ben definito, né tantomeno lo può fare un’amministrazione comunale. Disallinearsi rispetto a questa posizione è un atteggiamento non responsabile. Come ben sa, Federbeton ha prodotto in collaborazione con Kpmg un documento esaustivo che definisce la strategia per la decarbonizzazione delle maggiori aziende del cemento italiane. Il documento è stato condiviso in Regione durante un incontro a cui Lei era presente, insieme al presidente Donatella Tesei, agli assessori Fioroni e Morroni e i vertici della società Barbetti. In una successiva lettera, a lei indirizzata in data 18 ottobre 2021, siamo ritornati nuovamente sulle azioni che il settore italiano del cemento può da subito implementare per ridurre le emissioni di Co2. La scorsa settimana, insieme ad altri due dirigenti di Colacem sono venuto a trovarla in municipio per parlare ancora una volta diffusamente di strategia per la decarbonizzazione, con riferimento, in questo caso, al corposo lavoro che il comparto cemento, insieme agli altri settori industriali energivori (hard to abate) hanno recentemente condiviso con il ministro Cingolani in un evento pubblico. Riassumo di nuovo le principali leve per la decarbonizzazione indicate dall’Europa. Sostituzione dei combustibili fossili con combustibili a ridotto impatto carbonico. Questa best practice indica di sostituire combustibili fossili con combustibili derivanti da quei rifiuti che non si possono riciclare né riutilizzare in alcun modo (Css). L’industria è già tecnologicamente pronta, quindi è una soluzione immediatamente disponibile e ampiamente implementata in Italia e in Europa da anni. Sostituzione di parte delle materie prime in ingresso nel processo produttivo con materiali provenienti da altri processi industriali (economia circolare). Sistemi di cattura della Co2 emessa dagli impianti produttivi. Da alcuni anni si stanno conducendo importanti ricerche, anche attraverso progetti pilota in questo ambito. Sarà necessario ancora del tempo per la loro applicazione. Utilizzo dell’idrogeno verde, prodotto attraverso l’impiego di energia da fonti rinnovabili. In questo caso la tecnologia non è matura. Sono in corso diversi studi e ci vorranno ancora diversi anni per vedere quali di questi avranno applicazioni su scala industriale. Se avesse necessità di ulteriori informazioni, siamo pienamente disponibili ad incontrarla ancora una volta, per confermare il forte impegno del settore cemento, e di Colacem in particolare, per il progresso del nostro Paese”.