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L’associazione Vivere nel centro storico va all’attacco della Giunta Stirati sulle prospettive dei permessi auto

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L’Associazione culturale Vivere nel centro storico di Gubbio “ha appreso durante la conferenza stampa tenutasi lunedì 5 settembre a palazzo Pretorio della iniziativa di istituire un servizio di bus navetta che attraverserà il centro cittadino di Gubbio, il cui periodo sperimentale partirà dal 15 settembre fino al 31 ottobre. Nel comunicato stampa l’Amministrazione Comunale si è resa disponibile a promuovere e sviluppare confronti e approfondimenti con la cittadinanza e ad accogliere proposte e suggerimenti per migliorare il servizio, da valutare in sede di incontri partecipativi da affiancare al periodo di sperimentazione. La nostra associazione – riporta una nota lunga – non si è mai sottratta agli incontri e alla partecipazione, come dimostrato nei numerosi incontri al, cosiddetto, tavolo di concertazione sul centro storico, tenutisi ripetutamente nei primi mesi dell’anno, purtroppo con risultati deludenti, e certo non ci sottrarremo nemmeno su questa iniziativa. Partecipare alle scelte sul centro storico è un nostro principio statutario, richiamato nell’oggetto sociale dell’associazione. Per questo ci siamo riuniti il 9 settembre con una amplissima partecipazione di soci e simpatizzanti per raccogliere le prime impressioni. Nello specifico sul servizio di bus-navetta e relativa sperimentazione, e limitatamente a questa iniziativa, non possiamo che essere in accordo con la bozza di percorso ipotizzato e la provvisorietà del servizio, in attesa della conclusione della sperimentazione e della valutazione dei risultati; con alcune osservazioni emerse nel nostro dibattito interno e pervenuteci da altre parti del territorio comunale che di seguito riportiamo.

Previsione di attrezzature di protezione dalle intemperie alle fermate, in caso di maltempo durante il periodo invernale, se e quando sarà a regime.

Mantenimento di tutte le corse, di tutte le linee urbane, da e per il C.S. per garantire comunque il collegamento del bus-navetta con le linee urbane esterne.

Prolungamento della sperimentazione, almeno fino al 10 gennaio, per avere una base dati sull’utilizzo più ampia, sul tipo e caratteristiche dell’utenza. Resta difficile in un periodo così breve valutare l’appetibilità del servizio all’utenza turistica, ma prolungando il servizio nel periodo autunnale, con la mostra del tartufo, l’accensione dell’Albero di Natale e festività natalizie, notoriamente partecipate da molti turisti, potremmo avere ulteriori dati su questo aspetto. Ci sono però alcune affermazioni ed indirizzi, emersi in nuce durante la presentazione (conferenza stampa) e nei documenti pubblicati (comunicato stampa) che ci lasciano esterrefatti, sbalorditi, relativamente a giudizi sui comportamenti dei residenti da parte dell’assessore Alessia Tasso, che nell’illustrazione del progetto in conferenza stampa ha affermato che bisogna uscire dall’equivoco che un residente ha diritto all’utilizzo individuale ed esclusivo dello spazio di fronte alla propria abitazione, per rendere il centro storico libero dalle auto e restituire gli spazi alla vita sociale e collettiva. Accusa infondata e infamante, per far apparire i residenti come degli usurpatori di spazi pubblici, i quali, solo per parcheggiare le auto sono tacciati di sottrarre alla collettività ed ai turisti spazi del centro storico. I residenti parcheggiano le loro auto, negli spazi che trovano a disposizione destinati alla sosta da questa Amministrazione, con le modalità indicate da questa Amministrazione, in base ai permessi di accesso alla Ztl rilasciati da questa Amministrazione; giuste le multe a chi non rispetta tali regole, ma tutti gli altri hanno pieno e legittimo diritto di parcheggiare le auto, senza che questo possa essere considerato un atto di appropriazione indebita. Così fanno tutti i cittadini anche fuori dal centro storico, che parcheggiano le auto su spazi pubblici, ove è consentito, senza per questo essere considerati degli usurpatori. Ma di più: la stragrande maggioranza dei residenti si è sempre

resa disponibile a togliere le auto dal Centro Storico in occasione delle manifestazioni (folcloristiche, musicali, e di varia natura) che si svolgono numerosissime durante l’anno, consapevoli di dove partecipare alla piena fruibilità ed al miglioramento estetico del centro storico in quelle determinate occasioni. Con qualche sacrificio, senza tanti lamenti e nel rispetto delle ordinanze in materia, andandosi a cercare un qualche posto, da qualche parte. Altro che davanti casa. E ancora abbiamo sentito enunciare da parte del Sindaco, che comunque, dopo la sperimentazione del bus, sarà necessario rivedere anche il sistema di rilascio dei permessi di accesso nella Ztl. Ci è sembrato di capire che si intende ridurre il numero di permessi consentiti per ogni nucleo familiare, eliminare il diritto al permesso di alcune categorie di proprietari di immobili che non vi risiedono e, oppure, di esercenti le attività che attualmente ne godono ma possono ben farne a meno. Speriamo che tra queste ci siano anche le auto di proprietà del Comune di Gubbio, con tanto di permesso esposto, parcheggiate solitamente in via Savelli della Porta o a largo Piero Luigi Menichetti; quelle si proprio sotto casa. E vicino all’ascensore pubblico. E infine ci è sembrato di capire che anche gli orari di accesso nella Ztl saranno modificati, riducendo i periodi di varco aperto, anche per il carico e scarico delle merci. Su questo è difficile esprimersi anche perché è sempre stato difficile sapere quando i varchi sono aperti o chiusi, acausa della continua apposizione di cartelli con nuovi orari, che sostituivano quelli precedenti, che avevano sostituito quelli ancor prima vigenti, il tutto con ordinanze-lampo. Ma al di là di qualche altra amenità, quello che ci è apparso evidente è che dietro al bus-navetta, sperimentale, ci sia un disegno più vasto di una rivisitazione complessiva delle modalità d’uso degli spazi del centro storico, di cui è sfuggito agli amministratori qualche accenno in conferenza stampa, ma sul quale il sindaco, nel comunicato stampa, è stato chiarissimo: “Dentro a questo ragionamento complessivo proseguiamo nella strategia di diminuzione di automobili e implementazione dei parcheggi esistenti. In questa fase di sperimentazione svilupperemo certamente confronti e approfondimenti, tenendo però ferma questa direzione di marcia”. Con buona pace della partecipazione e della trasparenza. Ma se è così, su un progetto complessivo sul centro storico, abbiamo molto da dire; non solo come residenti ma anche come cittadini, che hanno a cuore Gubbio, Il suo centro storico, le aree esterne e come soggetti portatori di interessi che ci lavorano, ci vivono, lo frequentano a qualsiasi titolo, anche turistico o di svago. Per un progetto complessivo, se è questo che si vuole fare, gli aspetti e le analisi da approfondire preventivamente sono molti e complessi, e non è certo il bus-navetta che li risolve. Bisognerà approfondire:

– Quanti sono gli spazi già occupati delle aree del Centro Storico, non solo dalla sosta delle auto dei residenti ma anche dalle concessioni di suolo pubblico, o da varie atre istallazioni di mastelli della raccolta dei Rsu e, oppure, similari ; non siamo affatto contrari alla concessione di aree per i servizi di somministrazione all’aperto, anche se, quelli si, sono spazi sottratti all’uso pubblico a favore dell’uso esclusivo privato, ma bisognerà approfondire la loro collocazione, la loro estensione, quali spazi e vie ne potranno sopportare le presenza lasciando comunque adeguati spazi al transito di mezzi di emergenza e soprattutto al transito pedonale, comodo e sicuro. Tali spazi dovranno poi essere arredati con installazioni consone al decoro degli spazi che occupano, visto che molto spesso si trovano nelle aree di maggior pregio storico-architettonico. La loro concessione dovrebbe essere temporanea, e di facile rimozione sia nei periodi delle manifestazioni folcloristiche, culturali e simili, sia per essere rimossi durante il periodo invernale (1 ottobre-31 marzo) durante il quale non se ne comprende l’utilità.

– Quanti sono gli spazi già pedonali, conteggiando quelli già pedonalizzati con specifici provvedimenti (principali piazze del centro storico) e quelli pedonali di fatto, come per esempio tutti i vicoli del centro storico, dal quartiere di San Pietro al quartiere di San Martino; la superficie pedonalizzata, con calcoli approssimativi, è all’incirca tra il 60 per cento e il 70 per cento dell’intera superficie viaria ed è una quantità tale che consentirebbe, se veramente mantenuta tale, percorsi pedonali sicuri per residenti e turisti, aree da concedere alle occupazioni per servizi di somministrazione senza interferire con la viabilità carrabile, che per ovvi motivi non può essere ulteriormente compressa.

– Approfondire l’attuale sistema di circolazione veicolare per vedere se e come sia possibile una razionalizzazione che ponga maggiore attenzione al traffico in alcune vie di altissimo pregio storico-architettonico. Un’attività questa che richiede un’attenzione pari alla complessità delle soluzioni possibili, e che certo non può essere risolta semplicisticamentepensando al divieto di transito e sosta a danno dei residenti. Questi ultimi hanno gli stessi

diritti di tutti i cittadini che non risiedono nel centro storico, di usare e parcheggiare le auto, che non possono essere ulteriormente conculcati. Va tenuto conto che le famiglie dei residenti sono composte, come tutte, di adulti, anziani, bambini, per i quali l’uso dell’auto è una necessità ineludibile, per lavorare e trasportare persone e cose nella dimensione delle normali necessità.

– Va fatta una ricognizione esatta di quanti accessi avvengono nella Ztl, cercando di evitare quelli più impattanti e riducibili; uno su tutti il transito dei furgoni che consegnano i prodotti della distribuzione e-commerce, i cosiddetti corrieri, che accedono nel centro storico parcheggiano comunque e dovunque, con l’ormai consolidato sistema delle quattro frecce accese e scaricano ogni tipo di merce, dall’accendino all’arredamento. Quanti sono i permessi rilasciati ai non residenti, che li detengono solo per il fatto di essere proprietari di immobili, anche non residenziali (fondi, taverne ecc.) o di attività commerciali la cui necessità di parcheggiare l’auto nel centro storico non è così impellente. Quanti permessi temporanei vengono rilasciati nell’arco di un anno e se siano rispondenti a effettive necessità, quali cantieri temporanei o esigenze manutentive; anche questo numero va verificato. Quanti furbetti entrano contromano dai varchi, di notte, per non essere rilevati dalle telecamere e scorazzano di notte, con auto e ciclomotori. Quanti ciclomotori hanno il permesso di accesso il cui mezzo dovrebbe almeno essere verificato per la regolarità della rumorosità.

– Quando e quanti posti auto saranno a disposizione dopo il completamento dei parcheggi di corollario al centro storico dei quali nella conferenza stampa è stato comunicato che “saranno” completati nel prossimo futuro, con particolare riferimento a quello di San Pietro e a quello del Teatro Romano. Senza i parcheggi attrezzati, funzionanti e controllati da telecamere, non ha senso alcun provvedimento, compreso il bus-navetta, perché chi volesse utilizzarlo dovrebbe prima sapere dove lasciare la macchina. I parcheggi funzionanti e il bus-navetta costituiscono un sistema utilissimo per tutti i non residenti del centro storico che lo frequentano saltuariamente sia per lavoro che per svago e per i turisti che lasciano l’auto per visitare a piedi la città monumentale; essendo prevalentemente a pagamento occorre fornire un servizio adeguato al costo, che lo stato attuale dei citati parcheggi a tutt’oggi non garantisce minimamente.

– Quanti parcheggi resteranno liberi e gratuiti, lasciati all’uso prevalente dei residenti esterni e dove saranno collocati nelle aree adiacenti al C.S. per soddisfare esigenze di breve durata, magari con disco orario.

– Quanti e dove saranno i parcheggi riservati ai portatori di handicap, atteso che una riconsiderazione dell’attuale distribuzione è necessaria ed urgente; infatti dentro e fuori al centro storico l’attuale distribuzione è stata effettuata sulla base del condivisibile criterio della massima vicinanza all’abitazione del soggetto richiedente che ne aveva diritto, ma essendone cessata poi la necessità è rimasto il posto riservato, non più destinato a quel soggetto ma perennemente vuoto o, peggio, occupato dai soliti furbetti, residenti e non. Ci sarebbe molto altro da dire ma non spetta a questa associazione fare il progetto; abbiamo solo l’esperienza e la conoscenza delle problematiche, acquisita vivendoci da decenni e da più generazioni ed avendo contribuito nel tempo, con ingenti investimenti, al restauro degli immobili che oggi determinano l’elevata e diffusa qualità architettonica del centro storico l’inversione di questa tendenza alla appetibilità della residenza nel centro storico con l’introduzione di ulteriori limitazioni, provocherebbe progressivamente ed inevitabilmente una riduzione della residenza stabile a favore di una crescita di interesse per gli immobili esterni al centro storico, con l’accentuazione di una terziarizzazione, già iniziata con il trasferimento o la scomparsa dei servizi di vicinato, e la trasformazione delle residenze ordinarie in appartamenti di piccolo taglio a scopi turistici. Intendiamo quindi, a buon titolo, collaborare affinché si faccia un progetto che sappia contemperare tutte le esigenze, senza che nessuna ne prevarichi un’altra. Infine, sarebbe l’occasione più opportuna per approfondire altri temi connessi alla qualità della vita nel centro storico che possiamo qui solo enunciare:

– Inquinamento acustico, a partire dalla mitigazione del frastuono provocato dallo scarico del vetro durante il servizio di ritiro, che comincia alla 5.30 di mattina, fino al controllo del livello della musica all’aperto dopo le ore 24.

– Inquinamento estetico-ambientale in relazione, ad esempio, alla ridondante segnaletica stradale, cartellonistica ed istallazioni fisse, poste a ridosso dei più importanti monumenti cittadini; nuove regole per la realizzazione delle reti degli enti erogatori dei servizi, che evitino la deturpazione delle facciate storiche.

– Arredo urbano, pubblico e privato, consono alla qualità della città storica e illuminazione adeguata, quest’ultima sembrerebbe di prossima attuazione.

– Garanzia della sicurezza e controlli su rispetto dei Regolamenti vigenti.

– Calendarizzazione di tutte le manifestazioni prevedibili, che richiedono limitazioni del traffico, da pubblicare all’inizio di ogni anno, per evitare coincidenze e sovrapposizioni, che rendono problematico non solo l’uso degli spazi del centro storico ma soprattutto lo svolgimento delle manifestazioni stesse. I residenti “sono un patrimonio da tutelare”, parole del sindaco, grazie anche ai quali la città è viva, bella e vissuta, e fungono anche da presidio per tutti coloro che, al di là di ogni regola di buona educazione e senso civico, pensano di poterla utilizzare con comportamenti che, per usare un eufemismo, possono definirsi incivili , con canti, schiamazzi, atti vandalici, ad ogni ora della notte. Questi sono nemici di tutti, esercenti, residenti, turisti e soprattutto di chi porta responsabilità politiche di amministratore che tanto tiene al buon nome di Gubbio, in Italia e nel mondo”.