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Stirati replica a Braglia: «Non è vero che siamo disinteressati verso il Gubbio»

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Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio

Il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, risponde alle dichiarazioni dell’allenatore rossoblù Piero Braglia che aveva attaccato l’Amministrazione Comunale accusandola di mostrare disinteresse, fino a non aver mai ricevuto la visita né del sindaco né dell’assessore allo Sport. 

«Le parole dell’allenatore della squadra del Gubbio, mister Piero Braglia, a proposito di un nostro presunto disinteresse, mi hanno sconcertato. Le ho trovate fuori luogo, fuori contesto e prive di qualunque fondamento. Prima ancora di essere il sindaco della città mi considero un grande tifoso dei colori rossoblù, che ho incisi nella pelle e non per contratto e che mi sono stati tramandati da un padre che è stato presidente onorario della società e che si è sempre dannato l’anima per la nostra squadra e per il suo destino. Non accetto dunque lezioni da questo punto di vista e ancor meno sul piano dell’impegno, della buona educazione e della assoluta disponibilità, che ho sempre profusi dialogando continuamente con la società Gubbio Calcio. Anche nella recente estate, a fronte dei gravi problemi determinati dalla prolungata siccità, mi sono adoperato insieme ai miei assessori per affrontare questa emergenza con grande determinazione. Ingenti sono le risorse che abbiamo investito sullo stadio nel corso di questi anni, delle quali sarà mia cura dare la più ampia informazione alla città e ai tifosi. Se c’è qualcuno che deve lamentare sgarbi e negligenze sono eventualmente io nei confronti della società Gubbio Calcio, che negli ultimi due anni non ci ha mai coinvolto in appuntamenti ufficiali come, ad esempio, la serata che si è tenuta insieme agli sponsor alla quale non siamo stati invitati. Le occasioni per incontrarsi e per stringersi la mano andavano create opportunamente con momenti mirati, magari attraverso la presentazione ufficiale della squadra e dello stesso allenatore. Respingo dunque al mittente le parole in libertà che l’allenatore del Gubbio ha espresso e chiedo formalmente alla società se le condivide. La mia passione e la mia dedizione per i colori della squadra restano ovviamente immutati dal momento che fanno parte costitutiva della mia persona e che rientrano nell’amore sconfinato che ho per la città».