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Accorpamento dei Circoli didattici, il centrodestra va allo scontro con i LeD. L’assessore Simona Minelli ha inguaiato la maggioranza

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L'Edificio Scolastico di via Perugina

Continua lo scontro politico sull’accorpamento del primo e secondo Circolo didattico dopo la proposta della Giunta Stirati fatta propria dal Consiglio Comunale a maggioranza e dalla Provincia di Perugia all’unanimità. L’assessore all’Istruzione, Simona Minelli, ha tenuto le fila dell’operazione aprendo di fatto lo scontro per i tempi e i modi dell’azione politico-amministrativa mettendo in difficoltà tutta la maggioranza e lo stesso sindaco, mentre le forze del centrodestra eugubino e regionale hanno deciso di inseguire le posizioni dell’ex sindaco Orfeo Goracci che fin dall’inizio ha cavalcato la contrarietà di alcune insegnanti.

I referenti eugubini del centrodestra, Carlotta Colaiacovo di Forza Italia, Luca Ramacci della Lega e Letizia Rughi per Fratelli d’Italia hanno polemizzato con Liberi e Democratici, movimento del sindaco Filippo Mario Stirati: «Accuse superficiali e sterili – scrivono – quelle avanzate dal gruppo Liberi e Democratici in merito alla recente decisione presa a livello regionale di sospendere per un anno l’accorpamento dei circoli didattici di Gubbio. Una scelta per nulla strumentale e lo dimostra il fatto che tante sono state le richieste di confronto, avanzate da parte di coloro che sentono di avere un interesse in merito: genitori, docenti, personale didattico e delle quali, i partiti del centrodestra eugubino compatti, si sono fatti portavoce in Regione. Le parti in causa lamentano di non aver partecipato alla decisione presa da un’Amministrazione Comunale sempre più sorda davanti alle esigenze dei cittadini. Un chiaro segnale politico, che avrebbe dovuto indurre il sindaco Stirati a un’attenta riflessione, si era già verificato quando al momento della votazione in Consiglio Comunale tutte le forze politiche di minoranza, eccetto i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, erano uscite dall’aula non partecipando al voto, a dimostrazione di un chiaro dissenso. Siamo basiti di come i Liberi e Democratici possano definire fantomatica la mancanza di partecipazione di tutte le componenti: mondo della scuola, genitori e docenti, da noi palesata. È gravissimo come possano considerare fantomatica la raccolta firme, avviata proprio a seguito della decisione presa dal Consiglio Comunale di procedere frettolosamente all’accorpamento dei due circoli didattici Matteotti e Aldo Moro. Oppure considerare fantomatiche le riserve avanzate dagli stessi docenti, nei verbali che sono stati allegati alla votazione in merito a tale accorpamento. E infine come possano ritenere fantomatici i dubbi dell’assessore regionale Agabiti, del consigliere regionale della Lega Pastorelli e del dirigente di riferimento, espressi nel corso dell’incontro avuto su richiesta dei consiglieri comunali e dei referenti dei partiti di centrodestra eugubini che si sono fatti garanti delle perplessità delle parti interessate. A oggi risulta infatti impossibile dare una spiegazione ragionevole all’approssimazione e alla fretta manifestata dall’Amministrazione Comunale eugubina. Al contrario è stato più volte ribadito come non sussistano elementi di criticità tale da giustificare una simile operazione senza la previa consultazione delle parti in causa. Per questa ragione è giunta la sospensione, proprio al fine di ricercare una larga condivisione e avviare una fase di consultazione e ascolto delle proposte degli interessati. Ciò che i consiglieri comunali della Lega, i partiti di centrodestra e tutti gli esponenti delle forze politiche di minoranza presenti in Consiglio Comunale sostengono, non è un giudizio di merito, non è a prescindere un veto all’accorpamento, né una presa di posizione nel dichiararsi contrari o meno a esso, cosa che magari in futuro potrebbe invece rendersi necessario, o costituire la strada migliore. Ciò che viene considerata sbagliata è la modalità attuata dall’Amministrazione che di fatto non ha tenuto conto della necessità di ottenere una più ampia partecipazione possibile, optando per una vera e propria imposizione dall’alto. Le accuse di politica demagogica rivolteci dal gruppo dei LeD sono alquanto singolari in quanto la loro attività politica è stata sempre incentrata su un approccio ideologico e strumentale e l’ennesima uscita pubblica in solitaria dimostra come siano completamento disconnessi con il resto della propria maggioranza».