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Albero di Natale più grande, segnali da San Vittore del Lazio per un gemellaggio con Gubbio

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L'Albero di Natale di Gubbio con a fianco quello realizzato a San Vittore del Lazio

Un gemellaggio con l’Albero di Natale più grande del mondo dopo aver tentato di realizzarlo in dimensioni superiori nel provare invano a scalzare Gubbio dal Guinness dei primati dov’è in pianta stabile alla voce luminarie ormai dal 1991. Il segnale viene da San Vittore del Lazio, paese di circa 2.400 abitanti in provincia di Frosinone confinante con Campania e Molise, dove è stato riacceso un albero gigante sul monte Sammucro simile a quello eugubino, attivato per la prima volta nel 2000 e ora riproposto dopo uno stop di 14 anni.

Come idea e forma ricalca Gubbio ma le misure sono diverse: 470 metri di altezza e 300 di base, per una superficie complessiva di 35mila metri quadrati (circa otto campi da calcio) rispetto ai 750 d’altezza e 450 di base di quello eugubino, che copre una superficie di 130mila metri quadri, ovvero circa trenta campi da calcio.

Sul web si è comunque scatenata una battaglia campanilistica dato che, nonostante le misure non lasciano dubbi, molti a San Vittore del Lazio, durante e dopo l’accensione, hanno parlato del loro abete come il più grande del mondo citando il riconoscimento ottenuto con tanto di attestato nel 2002 del Guinness world record puntando su alcune particolarità.

L’associazione che l’ha installato si chiama Albero di Natale più grande del mondo ma ha dovuto rinunciare alla decorazione dal 2008 poiché le mucche al pascolo spostavano e tranciavano spesso i cavi dell’energia elettrica per le lampade, oltre a un successivo grosso incendio. «Quello di Gubbio è l’originale, il resto è solo imitazione», viene sottolineato di fronte alla storia e ai numeri.

Dal piccolo centro laziale ribattono: «Noi di San Vittore abbiamo un pendio roccioso estremamente friabile, con pendenze da brividi. L’opera è molto più simmetrica di quella di Gubbio». Il presidente dell’associazione, Giuseppe Vendittelli, ha lanciato un messaggio: «Con queste misure siamo tornati a competere con l’Albero di Gubbio. Ma il suo primato nessuno riuscirà mai a superarlo, sono ben 41 anni che la città umbra realizza l’Abete luminoso sulle pendici del monte Ingino. Non vogliamo campanilismi tra Sant’Ubaldo e San Vittore. Gli alberi di Natale potranno essere più belli, luminosi, piccoli o grandi, ma tutti sono simboli universali di pace e fratellanza. Se poi può esserci sfida di grandezza, dimensioni e bellezza non spetta a noi giudicare».

Vendittelli respinge ogni diatriba social e si fa portavoce per «realizzare un gemellaggio e uno scambio di visite tra le due associazioni, per condividere esperienze e amicizia. Sarebbe fantastico».

Raccoglie questo segnale Giacomo Fumanti, il presidente del comitato eugubino che conta una cinquantina di volontari di ogni età: «Ho scritto a Vendittelli mostrando ogni disponibilità a incontrarci. Natale è spirito di condivisione, da parte nostra c’è sempre la volontà di aprirci. Lo abbiamo fatto con diverse altre realtà che realizzano alberi particolari esaltando le caratteristiche del proprio contesto. Sarà così anche con gli amici di San Vittore del Lazio».