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Turismo, la Lega denuncia: “L’Umbria corre, Gubbio arranca”

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“Il turismo in Umbria corre, grazie alle politiche di valorizzazione messe in campo dalla Giunta Tesei, ma a Gubbio arranca: i dati ufficiali relativi ai flussi turistici diffusi dalla Regione smentiscono quanto sostenuto dall’assessore Damiani che si ritiene estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti nel 2022”: si esprimono in questi termini i consiglieri comunali della Lega, Michele Carini e Sabina Venturi.

“In una classifica relativa alle presenze turistiche nelle principali città umbre – spiegano – Gubbio si colloca solo all’ottavo posto: appena il 5 per cento del totale di turisti italiani e stranieri che arrivano in Umbria sceglie il nostro territorio come meta da visitare. Una città che secondo il sindaco Stirati dovrebbe vivere di turismo, registra invece numeri modesti rispetto alle principali città umbre. Gli arrivi e le presenze nel territorio eugubino sono sotto la media regionale e la domanda che sorge spontanea è, perché? Secondo il primo cittadino uno dei problemi principali dipende dalla scarsità di strutture ricettive: è vero. E’ altrettanto corretto affermare che non lo stesso ha trovato alcuna soluzione per ovviare a questo annoso problema. Cosa ha fatto il sindaco in questi dieci anni per incentivare insediamenti di nuove strutture ricettive? Nulla. Mancano infatti politiche serie di valorizzazione del territorio e manca il dialogo con chi potrebbe e vorrebbe investire sulla città. Un doveroso e giusto plauso va invece a quelle associazioni sportive e culturali che con le proprie capacità riescono, nonostante il disinteresse di chi amministra, a dare vita ad appuntamenti importanti che suscitano interesse. La città non può continuare a sentirsi beffata dalle promesse di una Giunta che continua a puntare sull’immobilismo e sull’interpretazione fantasiosa di numeri che andrebbero invece letti in maniera seria. Stirati e la sua giunta non possono prendersi meriti inesistenti: dovrebbero invece prendere atto di questo ennesimo fallimento e iniziare a pensare una volta per tutte al bene della città e non ai propri interessi personali. C’è bisogno di un’amministrazione in grado di fare scelte coraggiose e lungimiranti per risollevare le sorti di un territorio che ha molto da offrire se messo nelle condizioni di poterlo fare”.