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Resi noti i dati sulla qualità dell’aria eugubina: sono buonissimi. Inquinano d’inverno i riscaldamenti. Buttati 173mila euro

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Le conclusioni del monitoraggio-studio dell'università La Sapienza di Roma e del Cnr sulla qualità dell'aria nel territorio eugubino, commissionato dalla Giunta Stirati che ha speso 173mila euro per gli stessi risultati già riscontrati da Arpa

Sono stati resi noti oggi pomeriggio (mercoledì 17 maggio) i dati sulla qualità dell’aria eugubina emersi dal monitoraggio con studio commissionato dalla Giunta Stirati all’università La Sapienza di Roma e al Cnr con una spesa di 173mila euro tirati fuori dall’asfittico bilancio comunale che peraltro non riesce a gestire l’ordinario e viene rimpinguato dall’aumento di tasse e tariffe a carico dei cittadini.

Dallo studio emerge che tutti i parametri legati alle attività delle cementerie Barbetti e Colacem sono ampiamente al di sotto dei limiti imposti dalla legge e che dunque non ci sono problemi d’inquinamento derivanti dalle due maggiori imprese del territorio che, a differenza del settore pubblico che succhia risorse e del turismo che incide minimamente sul Pil, danno lavoro e producono ricchezza. E’ singolare come i 173mila euro siano stati spesi non tanto per verificare l’impatto del Css sul territorio, quanto per monitorare l’attività delle cementerie, oltretutto quotidianamente controllate da Arpa che la Giunta Stirati delegittima palesemente, e dunque contro l’imprenditoria trainante del territorio.

Il dato più negativo riguarda semmai le ripercussioni del riscaldamento domestico per le emissioni della combustione di legna e pellet, come si evince dalle conclusioni dello studio. Sarà interessante vedere se Stirati lancerà questo tipo di allarme e interverrà in prima persona per imporre regolamentazioni e divieti ferrei con ordinanze e controlli nelle case, anche nelle frazioni dove c’è l’elettorato più sensibile in chiave elettorale all’attuale coalizione di governo della città.

Il monitoraggio conferma in buona sostanza quanto quotidianamente viene registrato da Arpa che controlla il territorio attraverso cinque centraline fisse (unico caso in Italia) attivate al tempo di Orfeo Goracci sindaco e che vennero pagate dalle due cementerie.

Questo studio di università La Sapienza e Cnr è il colpo più duro ai fanatici dell’ambientalismo, tra gli allarmismi lanciati anche da personalità come il professor Raniero Regni senza alcun riscontro oggettivo, e cavalcati dai politici sempre a caccia di voti dell’estrema sinistra al punto da spendere i soldi pubblici per ricorsi già persi in partenza, come quelli al Tar sul Css e sulla telefonia mobile a Padule, con le spese legali sempre a carico del bilancio comunale.

Il sindaco Filippo Mario Stirati ha intimato, in apertura della conferenza stampa, a non parlare di soldi buttati via e invece il problema è proprio quello. Tanto che c’è chi pensa a esposti e denunce alla Corte dei Conti dell’Umbria per condurre verifiche approfondite. Sulla linea di Stirati si è ritrovata pienamente il vicesindaco Alessia Tasso, che ha sostenuto la validità dell’operazione e i soldi speso assicurando che da oggi i cittadini saranno più tranquilli fino a mettersi nella linea della continuità con Stirati nel puntare alla successione e nel prepararsi a fare ticket per diventare lei sindaco e lui consigliere regionale.

Stirati, che con i LeD (Liberi e Democratici) ha già aperto la campagna elettorale per se stesso alle regionali e per la conferma alla guida del Comune del movimento con Alessia Tasso candidata sindaco in pectore, ha prospettato un altro monitoraggio-studio perché in uno dei periodi presi in esame la Colacem aveva disattivato i forni e perché non era stato ancora utilizzato il Css, che peraltro secondo le normative europee e nazionali, con studi collegati, è ritenuto più salubre del pet coke utilizzato fin qui dalle cementerie naturalmente a norma di legge. Sul Css oltretutto monitoraggi da parte dell’università La Sapienza di Roma e del Cnr non ne sono stati fatti in nessuna parte d’Italia anche perché, è stato sottolineato, gli standard operativi delle cementerie garantiscono i migliori livelli di performance sul piano della salubrità dell’aria.

Anche in questo caso si vedrà quali altri stanziamenti finanziari verranno destinati per cavalcare ancora i comitati ambientalisti e nel timore di farsi scavalcare a sinistra nel duello rusticano con Orfeo Goracci.


Le conclusioni del monitoraggio-studio dell’università La Sapienza di Roma e del Cnr sulla qualità dell’aria nel territorio eugubino, commissionato dalla Giunta Stirati che ha speso 173mila euro per gli stessi risultati già riscontrati da Arpa