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Viadotto sulla Contessa, smontaggio delle travi in corso. Ma i disagi sono sempre più preoccupanti

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Nel cantiere per il ripristino strutturale del viadotto Contessa sono in fase avanzata le operazioni di smontaggio delle travi del vecchio impalcato dell’opera. I lavori, per un investimento complessivo di 6 milioni di euro, sono stati avviati da Anas ad aprile. Dopo l’allestimento del cantiere, le prime fasi hanno riguardato la rimozione della pavimentazione e la demolizione delle solette. A seguire è iniziato lo smontaggio delle travi, che vengono tagliate e rimosse con speciali mezzi meccanici. Questa complessa operazione è adesso ultimata in 4 campate sulle 6 totali.

Contemporaneamente è stata eseguita anche l’idrodemolizione superficiale delle spalle e delle pile, che saranno risanate e rinforzate. Una volta ultimata la demolizione dell’impalcato esistente potrà essere avviata la fase di costruzione del nuovo impalcato in acciaio. In parallelo sono ripresi anche i lavori di ripristino strutturale e idraulico della galleria adiacente, per un investimento complessivo di 3,4 milioni di euro, dove resta da realizzare la parte strutturale che deve essere eseguita in assenza totale di traffico. Per contenere al minimo il periodo di chiusura, le lavorazioni erano state infatti sospese in attesa della chiusura del viadotto e quindi del tratto stradale che comprende anche la galleria.

I lavori rientrano nell’ambito del piano di riqualificazione della strada statale 452 della Contessa, avviato da Anas a partire dal 2019, in seguito alla presa in gestione dell’infrastruttura ex regionale. Nell’ambito dello stesso piano Anas ha realizzato anche i lavori di risanamento della pavimentazione sull’intero tracciato, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale e bonifica delle piazzole di sosta, ultimati nel 2020 per un investimento di 2,5 milioni di euro.

I disagi sono continui, preoccupanti e allarmanti in certi casi per il transito dei mezzi pesanti sulla Flaminia da Pontericcioli verso Scheggia e viceversa, oltre alla mancata sistemazione da parte del Comune delle vie alternative nella zona della Troppola.