Anche Gubbio è coinvolta nella maxi-operazione condotta dai carabinieri del Nas di Perugia, del Comando provinciale e dal personale dell’Agenzia. delle Dogane. Tra Gubbio e Corciano sono state eseguite sei misure cautelari personali di cui una in carcere, tre arresti domiciliari e due sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Si tratta di un’indagine per ricettazione e commercio illecito di sostanze anabolizzanti e farmaci ad azione stupefaceente destinati ad atleti di body building e a frequentatori di palestre.
In 27 provincie italiane i Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute, con l’impiego di oltre 160 militari, hanno eseguito 32 decreti di perquisizione locale nei confronti di ulteriori indagati a vario titolo nell’ambito della stessa operazione.
Le indagini sono iniziate nel mese di luglio 2021 dopo l’intercetto di un pacco contenente farmaci e sostanze anabolizzanti (proveniente dalla Bulgaria) presso l’aeroporto di Milano Malpensa, a destinato a Perugia presso l’abitazione dei soggetto ritenuto il principale autore del commercio illecito.
Attraverso appostamenti, intercettazioni e perquisizioni personali e locali sono state scoperte altre spedizioni di farmaci anabolizzanti ed effettuati i sequestri. L’indagine ha permesso di scoprire un vasto traffico di sostanze illecite ad azione stupefacente in favore di atleti partecipanti a competizioni agonistiche di body building nonché a titolari e frequentatori di palestre con sede fuori regione.
L’approvvigionamento e l’acquisito delle sostanze avveniva attraverso canali nazionali ed esteri a opera dei quattro soggetti, parenti tra di loro, i quali utilizzando app di messaggistica e piattaforme di vario tipo, provvedevano alla successiva spedizione delle sostanze vietate ai numerosi acquirenti fidelizzati su tutto il territorio nazionale.
Gli altri due indagati, un soggetto originario e domiciliato in Bulgaria e un altro residente in provincia di Napoli, destinatari di misura cautelare meno afflittiva, si erano occupati di un trasporto di sostanze vietate dalle Marche all’Umbria.Il volume d’affari finora quantificato è di circa 300mila euro attraverso oltre 1.800 spedizioni documentate in favore di circa 500 soggetti clienti, la cui posizione è al vaglio della Procura.
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