Si è fatto sentire Aroun Belachew, il ventiseienne che da una decina d’anni vive a Gubbio, figlio di padre etiope e madre iraniana. La signora Samie Monir, insieme ad amici, aveva lanciato ripetuti appelli sui social perchè dal 4 luglio non aveva più notizie del figlio, recandosi alla caserma dei carabinieri per attivare i percorsi ufficiali di ricerca con il coinvolgimernto del Ministero degli Esteri e dell’Ambasciata del Congo.
Una telefonata ha spezzato il silenzio e fatto passare le preoccupazioni. “Sto bene, non sono riuscito a mettermi in contatto per problemi di connessione e a breve raggiungerò l’Etiopia”, ha detto Aroun in buona sostanza alla madre.
Lui ha affrontato a piedi il lungo viaggio alla ricerca delle proprie radici e non è nuovo a imprese in giro per il mondo con la tenda e poco altro, tanto da attirare anche l’attenzione di youtuber che gli hanno dedicato un video. Era partito a marzo alla volta dell’Africa con l’intento di raggiungere Addis Abeba, la capitale etiope dov’è nato suo padre. L’ultima telefonata alla mamma risale al 4 luglio scorso quando, dopo essere stato derubato del cellulare e dei soldi, aveva chiesto che gli fosse fatto un versamento. Stava per entare nel Congo, in una delle zone più pericolose dello Stato africano. Da quel momento, più nulla. Da qui gli appelli della mamma che erano stati rilanciati sui social.
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