di MA. GI.
L’associazione Vivere nel centro storico di Gubbio ha rinnovato le cariche sociali. La giornalista Elisa Neri è il presidente. Del consiglio di amministrazione fanno parte Giampiero Minelli, Paola Urbani, Zoe Rossi, Ubaldo Emanuele Scavizzi; revisori dei conti Monica Benedetti, Andrea Marchetti, Ivo Lucci; probiviri Ubaldo Corazzi, Francesca Marcelli, Maurizio Cassanelli.
L’associazione ha preso una dura posizione sulla gestione del centro storico durante le festività natalizie, accusando la Giunta Fiorucci di adottare provvedimenti senza consultare i cittadini, così come faceva la Giunta Stirati.
In un intervento dal titolo “Quando le feste diventano un calvario. Da via dei Consoli a corso Garibaldi passando per piazza Quaranta Martiri. Il centro storico ancora una terra di mezzo della quale tutti parlano ma che nessuno gestisce”, viene evidenziato che l’associazione Vivere il centro storico di Gubbio raccoglie e riporta il disagio di chi vive nella parte alta del centro storico cogliendo così l’occasione per tornare a sottolineare storture e coni d’ombra ormai intollerabili. Via dei Consoli e via XX Settembre dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 via dei Consoli e un tratto di via XX Settembre sono off-limits per chi ci vive. Per 13 giorni consecutivi è in vigore il divieto di sosta dalle 10 alle 20. Cosa vuol dire? Essere buttati fuori di casa, anche in giorni lavorativi, anche se si è avanti con l’età, anche se si hanno anziani e malati a casa, necessità e incombenze, anche se si deve andare d’urgenza al pronto soccorso, in farmacia, dal pediatra, dal medico, dal ferramenta, dal veterinario, anche se dovesse piovere o nevicare, anche se si volesse andare a trovare amici, parenti o fare un po’ d shopping. O si torna dopo le 20 o si impara a volare o è meglio rinunciare. Completamente trascurato il diritto di intere famiglie ad avere qualche giorno di tranquillità. In più si sottolinea che non è stata data notizia con largo anticipo tramite comunicati stampa o post dagli organi ufficiali (sito del Comune, pagina Urp) né dagli organi di stampa ma solo tramite cartellonistica verticale i due giorni antecedenti all’entrata in vigore (a meno che la notizia non sia sfuggita ai più). Tutto nella legittimità ma nella non curanza del rispetto dei cittadini. Quanto detto ci porta a stigmatizzare forma e contenuto dell’ordinanza: si può ripensare insieme una riduzione del traffico e della sosta, tramite momenti condivisi che riescano ad equilibrare esigenze e necessità di tutte le parti in causa. Ricordiamo le quattro parole chiave: diritti, equità, bisogni primari, bisogni secondari. Belle le feste trascorse con la sveglia puntata al massimo sulle ore 9 per correre a spostare la macchina. Belle le feste trascorse a cercare parcheggio, vicino o lontano. Nel caso di specie, non sono stati riservati parcheggi: all’ex seminario se si trova posto non si paga, alla funivia si paga e già alle 8.05 ci sono gli ausiliari del traffico che staccano multe, è riservato il piano interrato con pochissimi spazi a disposizione. Poi si può peregrinare tra parcheggio del Teatro Romano, zona Santa Lucia, zona scuola Gattapone. Se si trova posto Proposta sul caso di specie: come associazione ci facciamo portavoce del forte disagio delle famiglie coinvolte direttamente ma anche di tutti quelli che, a cascata, subiscono un quotidiano ormai invivibile. Per questo ci auspichiamo che la ragionevolezza la faccia da padrona e che si modifichi l’ordinanza numero 349 del 5 dicembre 2024: almeno nei 6 giorni lavorativi ufficiali (27,28,30 dicembre; 2,3,4 gennaio) si permetta la sosta. Protesta: come associazione riportiamo la voglia disperata e la necessità da parte di sempre più famiglie di mettere in essere una manifestazione di proteste pacifici ma rumorosa proprio durante queste festività per dire basta e per sperare di essere visti, ascoltati, tutelati. Ci riserveremo di valutare se raccogliere questa istanza e se sostenerla, visto che 10 anni di tavoli, riunioni, parole, parole e parole non sono serviti a nulla. Proposte a largo spettro: torniamo a mettere sul tavolo una serie di proposte. Auspicando che i turisti siano sempre tanti, ma alla luce della consapevolezza che i pochi posti auto a disposizione non sono assolutamente sufficienti per stranieri e per residenti. Sarebbe logico e civile riservare le aree a ridosso delle mura a chi viene obbligato a sostare fuori casa e lasciare le aree più distanti ai turisti che possono contare su navetta e soprattutto su tempi più dilatati ed esigenze completamente diverse. Sarebbe da valutare la possibilità, in giorni di maggiore congestione turistica, di permettere la sosta a un solo mezzo a nucleo familiare, garantendo così l’interesse collettivo ma anche i diritti dei singoli cittadini. Ormai è improcrastinabile rivedere la politica del rilascio dei permessi di sosta ed effettuare un censimento della capacità del centro storico: prima di rifarsi sempre e solo sui residenti, riduciamo, ad esempio, i permessi delle auto di chi entra solo per venire a lavorare in ogni tipologia di attività e struttura, sosta per l’intera giornata e poi torna casa. Si potrebbe attivare un servizio di messaggistica Whatsapp, su libera adesione, per i residenti del centro storico, per essere aggiornati su modiche del traffico, eventi, chiusure e cambiamenti alla circolazione. Conoscere con anticipo ordinanze e nuove direttive è essenziale per permettere ad ognuno di organizzare e pianificare vita quotidiana, festività, appuntamenti e carichi di lavoro. Il calendario è fitto, variabile e comunicato giorno per giorno. Ma non solo via dei Consoli: da anni la gestione di via dei Consoli, via XX Settembre e delle zone limitrofe è una piaga e in questo 2024 la situazione non è certo migliorata. L’esasperazione, la stanchezza, la rabbia trasformano tutto in una bomba sociale a orologeria. Ecco cosa accade quando si decidono dall’alto strategie senza conoscere e vivere il centro storico: con i divieti nella parte alta del centro, già dal sabato è una corsa a cercare parcheggio all’ex Seminario (già pieno delle auto dei residenti del quartiere di San Martino) e nelle vie limitrofe: via Savelli della Porta, via Baldassini. È una guerra tra poveri perché si tratta solo di capire chi resterà con la rogna di peregrinare per la città sperando in un parcheggio. Anche in queste due strade è d’impatto il numero di autovetture in sosta di chi ha un’attività come la mancanza di parcheggi specifici per le due ruote, ad esempio. Corso Garibaldi è un altro capitolo di questa triste storia: via Fabiani chiusa da quasi 8 mesi, il cantiere interminabile nella zona di piazza Oderisi, l’occupazione permanente di suolo pubblico dalle numerosissime attività ristorative e di somministrazione di bevande notturne rendono la vita del residente ormai insostenibile. Avere un’auto e dover o voler uscire da casa non può essere un lusso né un capriccio, visto che l’alternativa a chilometri zero è quella dell’abbonamento in piazza Quaranta Martiri. In più, l’ordinanza in questione coinvolge anche la parte bassa della via con tanto di divieto di transito, oltre che di sosta. Ma come si torna a casa? Piazza Quaranta Martiri, infine, sta mettendo in ginocchio tutti. E speriamo di scoprire a breve quale sarà il destino dei residenti e non solo dei lavoratori, tutti con eguali diritti. Francamente incommentabile e gravissime la non-gestione e la totale mancanza di proattività dimostrate nei mesi, fatta scontare agli eugubini. Conclusioni: siamo tutti d’accordo e siamo tutti consapevoli che Gubbio è anche una città turistica, bella e dalle grandissime potenzialità, tutti d’accordo che il centro debba essere vivace con attività di ogni tipo che permettano ai titolari di lavorare e di far lavorare, ma dobbiamo essere anche tutti d’accordo su altri due aspetti: Gubbio e il suo centro storico sono un patrimonio che va tutelato, tra sacrifici e rinunce, senza diritti di serie A e di serie B, e che non può essere mercificato pur di far cassa; Gubbio è così bella anche perché è abitata e i residenti sono cittadini che pagano tasse e che hanno diritti come tutti. La desertificazione dei centri storici, la loro trasformazione in dormitori e in una cartolina per turisti è un rischio reale, Gubbio non è al sicuro come non lo sono state le tantissime realtà che ormai hanno perso l’anima; ma incassano tanto. L’associazione riparte con la campagna di iscrizioni per diventare sempre più un organo popolare rappresentativo. L’obiettivo resta quello di raccogliere e riportare al Palazzo istanze, idee, suggerimenti, problematiche degli eugubini; l’obiettivo è sempre stato e resta quello di essere un ponte tra amministrazione e vita quotidiana, visto che ogni altra categoria ha i suoi organi di rappresentanza con i quali ogni Sindaco e ogni Giunta si confrontano periodicamente. Anche i cittadini devono avere voce in capitolo. L’associazione vuole cooperare e collaborare, da sempre, senza fare sconti ma anche senza sterile polemica”.
Come si può vedere nel cartello apposto in via dei consoli n. 34, c’è in vendita un appartamento con taverna completamente in pietra che viene a costare MENO di un monolocale di 20 mq a Milano, una volta ristrutturato verrà a costare quanto un bilocale di 30 mq a milano, visto che la proprietà eugubina è 10 volte più grande… chi fosse interessato il numero di telefono è sul cartello esposto. Auguri alla giunta 🎄
PS se non si vuole andare ad abitarci ci si possono sempre fare i soldi con gli affitti brevi per turisti. Di nuovo Auguri alla giunta 🎄👋
Sappiamo che c’è un grande movimento da parte delle istituzioni per l’inclusione a tutti i livelli della disabilità, dall’assistenza sanitaria al lavoro per il disabile, dall’autonomia della persona alla sua mobilità, senza andare su temi e problematiche già eviscerate e discusse fino alla nausea, per la grande maggioranza con scarsi e deludenti risultati.
Fra quanto descritto c’è comunque un piccolo intervento che l’amministrazione comunale eugubina potrebbe fare e anche in modo veloce e con spesa irrisoria: visto che è stato finalmente completato il parcheggio dentro le mura cittadine conosciuto dagli eugubini come “dei Frati” o “del seminario”, sarebbe opportuno dedicare la parte alta del parcheggio, quella collegata direttamente al centro storico nel quartiere di San Martino tramite il sottopasso, interamente a posti auto per disabili.
La civiltà di un popolo si dice che si misura da come tratta le fasce più deboli, non solo i cittadini eugubini con disabilità diretta, ma anche con familiari disabili hanno bisogno di questo tipo di parcheggi ma anche i turisti che purtroppo devono avvalersi delle carrozzine per disabili una volta scesi dalle auto. Se Gubbio vuole considerarsi una città turistica non può esimersi dal dovere di fornire un parcheggio in questi termini, come d’altra parte chi ha girato un po’ avrà visto che le maggiori città turistiche sono molto attente al problema della mobilità del disabile, chi non ha problemi del genere può non comprendere ciò che è essenziale per un disabile ma ricordo che ognuno può diventare disabile da un minuto per l’altro o trovarsi un disabile in casa un minuto per l’altro, non sempre si diventa disabili dopo lunga malattia.