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Battuta all’asta da Christie’s a Londra, per 265mila euro, una coppa attribuita alla bottega di Mastro Giorgio

La maiolica della bottega di Mastro Giorgio Andreoli battuta all'asta per 265mila euro

Importante acquisizione alla celebre casa d’aste Christie’s a Londra, dove il 16 dicembre scorso è stata battuta per 225mila sterline, ovvero circa 265mila euro, più diritti doganali della Brexit per riportarlo eventualmente in Italia, una coppa istoriata a lustro attribuita alla bottega eugubina di Mastro Giorgio Andreoli.

Christie’s, fondata nel 1766 da James Christie e considerata la più grande casa d’aste al mondo con la sede principale di Christie’s a Londra, a King Street St. James’s, stimava l’opera tra le 25mila e le 45mila sterline, arrivando appunto all’aggiudicazione di 225mila, compresi i diritti. Ad aggiudicarsela sarebbe un collezionista del nord d’Italia.

Si tratta di una coppa rinascimentale, di 21 centimetri di diametro in maiolica, con decoro ornamentale sulla parete risalente al 1520 circa. Nella descrizione di Christie’s si esplicita “dipinto in azzurro pallido, blu scuro, giallo, verde e bianco, arricchito in oro e rubino brillante, al centro con Vulcano che modella l’ala di Cupido su un’incudine, Cupido seduto vicino con una benda sugli occhi, davanti a uno sperone roccioso e un lontano paesaggio fluviale montuoso, il bordo dorato è riservato con quattro pannelli foliati ovali appuntiti divisi da grottesche con delfini che emettono cornucopie e teste di putti alati.

“Lo considero uno dei pezzi più belli mai visti in un’asta – dice lo storico ed esperto d’arte eugubino Ettore Sannipoli -, sono d’accordo con l’attribuzione proposta e da definire alla bottega di Mastro Giorgio Andreoli. Dal punto di vista pittorico sono concorde in via preliminare nell’attribuzione proposta al pittore del Giudizio di Paride, che è il principale pittore operante nella bottega eugubina di Mastro Giorgio tra la fine del secondo e l’inizio del terzo decennio del 1500. Naturalmente vanno effettuate tutte le verifiche del caso. Ravviso grande qualità sia per la pittura che per l’applicazione dei lustri metallici. E’ uno dei pezzi che presentano sfondo dorato, tipici di quella fase magica della bottega di Mastro Giorgio, in un periodo storico in cui la città non era più sotto i Duchi di Urbino dei Della Rovere ma sotto la casata dei Medici”.