“Aree di sosta camper a rischio” è il tema di un incontro con l’assessore regionale al Turismo, Simona Meloni, organizzato dal Camper Club Gubbio martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 17, presso l’area attrezzata “Carlini” in via del Bottagnone
“L’uso del camper come mezzo innovativo per il turismo sul territorio – spiega il presidente del Camper Club Gubbio, Raffaello Di Benedetto – è divenuto un fenomeno di larga diffusione soprattutto dopo l’epidemia del covid dando certezze di libertà e tutela agli utenti che hanno così ottenuto una maggiore privacy, non rinunciando al contempo alla loro mobilità. Tale attività è garantita dalla possibilità di utilizzare le tantissime aree di sosta disseminate sul territorio nazionale, spesso ubicate in posizioni strategiche rispetto ai luoghi da visitare. L’innovazione tecnologia dei mezzi oggi in circolazione permette inoltre all’utenza di rinunciare a servizi una volta essenziali per la sosta. Il legislatore non ha percepito questa novità rimanendo ancorato sul concetto di servizio dato ai camper dai tradizionali campeggi. Tale concetto è evidente nei contenuti delle normative nazionali e regionali. Inoltre, le pressioni di categorie commerciali legate molto più agli interessi economici personali ha spesso condizionato la formulazione dei testi normativi. La limitazione dei tempi di permanenza nelle aree di sosta è un aspetto largamente riscontrabile nei testi legislativi, allorquando si dovrebbe invece meglio comprendere la ricaduta sociale ed economica di questo fenomeno. La Regione Umbria con la legge numero 23 del 28 ottobre 2024 all’articolo 47 comma 1, ha recentemente approvato una norma che recita: ‘I comuni, per consentire la sosta di caravan, autocaravan, camper e simili mezzi mobili di pernottamento, compatibilmente con i loro strumenti urbanistici, possono prevedere e istituire aree attrezzate riservate esclusivamente alla sosta temporanea e al parcheggio di tali mezzi fino ad un massimo di ventiquattro ore. La sosta è consentita fino ad un massimo di quarantotto ore in caso di assenza di strutture ricettive all’aria aperta nel territorio comunale’. Tuttavia, tali disposizioni divergono inoltre da quelle adottate dalle altre regioni italiane. Tale difformità normativa a livello nazionale contribuisce ad alimentare un quadro di incertezza per gli utenti, rendendo più complessa l’individuazione delle regole da rispettare nei diversi territori. Altro problema che verrà trattato sarà quello dell’impianto normativo nazionale volto all’applicazione della normativa sull’identificazione degli ospiti, più calzante per le strutture ricettive stanziali. Allo scopo viene allegata la lettera aperta al ministro del Turismo, pubblicata dalla rivista consultabile su https://bit.ly/MITURLetteraAreeSostaPA Pleinair, consultabile”.
non capisco perché la sosta può essere limitata a 24 /48 ore poi perché in zone dove ci sono tantissime cose da visitare che non basterebbe una settimana e oltre ..già sono pochi i paesi che hanno aree x camper..peccato l Umbria è una regione favolosa per ambienti e ristorazione
puoi fare così secondo me ,scadute le 24/48 ore esci dall’area e ci rientri ,non ti possono dire niente perché interrompi la sosta esci dall’area e ci rientri 😀
da camperista trovo questa regola delle 24/48 ore una stupidaggine pazzesca. Non solo in altre regioni italiane le regole sono ben diverse ma guardiamo anche gli altri Stati europei per esempio alla Francia o la Germania dove non ci sono regole così demenziali ma al contrario non solo le aree di sosta comunali molto spesso sono gratuite ma sono assolutamente libere da vincoli di orario….. non stupiamoci poi se i camperisti preferiscono andare all’estero!