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Caos e lavori tra infiniti disagi, l’associazione Vivere nel centro storico di Gubbio rilancia problemi e denunce

L’associazione Vivere nel centro storico di Gubbio sta raccogliendo e rilanciando problematiche come il far west nel fine settimana che domina il centro cittadino. I residenti della zona di via Cairoli-corso Garibaldi denunciando che “non è pensabile che chi voglia dormire debba stare barricato a finestre chiuse e tappi alle orecchie. Non un’altra estate, non tutti i fine settimana. Serve una candelarizzazione ponderata, la verifica delle autorizzazioni e soprattutto servono poi i controlli rispetto decibel e orari. Torniamo a chiedere, come da anni, che le autorità competenti prendono in mano la situazione a tutela di numerosi diritti sanciti dalla Costituzione e da codici legislativi, platealmente non rispettati e fatti rispettare. Ormai la giurisprudenza si è ampiamente espressa a tutela dei cittadini residenti stabilendo ingenti risarcimenti, a dimostrazione che i reati di questo tipo sono riconosciuti e che i gestori delle attività private e i Comuni ne rispondono.
Per questo chiediamo a Comune, Arpa, polizia municipale e carabinieri che vengano attuati tutti i controlli necessari per tutelare il diritto alla residenzialità, al riposo notturno e contro l’ inquinamento acustico: tutto questo comporta danni alla salute certificati, certificabili e riconosciuti come oggetto di risarcimento. In queste settimane ci siamo occupati,come associazione, dell’ urgenza viabilità legata ai prossimi interventi in via XX settembre ma è evidente che dobbiamo tornare a chiedere incontri e garanzie alle autorità competenti, già da subito, di nuovo, per l’ ennesima volta, anche sul tema della cosiddetta malamovida”.
Rilanciata anche una segnalazione per i disagi di venerdì scorso, 13 giugno: “Una normale mattina in centro storico si trasforma in un caos per la viabilità, complice la mancata programmazione e comunicazione di un intervento non urgente. Venerdì mattina, ore 10 circa, via dei Consoli chiusa nel primo tratto per l’ intervento di un mezzo pesante intento a smontare i pennoni. Impossibile quindi far defluire il traffico verso via San Giuliano, tutto dirottato in uscita da Santa Croce. Si è creato così un anello inutile e lentissimo, quando intanto si poteva filtrare gli ingressi con una comunicazione nei pressi della rotatoria dove ricade il Semaforo; semaforo di Santa Lucia quindi in tilt per le auto che restavano bloccate in entrata e uscita all’ altezza del secondo arco. La programmazione è essenziale in queste situazioni ancora più caotiche da quando è stato aperto il cantiere in via XX settembre; famiglie e attività riescono ad organizzarsi solo se preavvisati. La polizia municipale è dovuta intervenire per accompagnare un concittadino verso la Croce Bianca bloccata sul ponte: a piedi, attraversando tutta piazza Grande, scendendo da via dei Consoli, spingendo la carrozzina dell’ utente che era atteso a Branca per una visita molto delicata e non rimandabile. Croce Bianca poi rimasta bloccata per il tappo creatosi nelle vie intasate dell’ uscita. Numerosi i disagi anche per il quotidiano di tutti gli altri cittadini che chiedono solo il preavviso. Non sj può incidere così fprtemente sulla viabilità senza la comunicazione necessaria nei tempi previsti. Soprattutto perché, ad oggi, quell’ area dell’ acropoli rappresenta il più importante accesso. Non si può pensare di fare una cosa del genere alle 10 del mattino, decidendo il tutto un’ ora prima. Tutto qui. Serva l’ errore per il futuro, accendendo tutti un cero che non si sono presentati motivi gravi per interventi salvavita”.