Ostacoli notevoli. Che diventeranno insuperabili. Non lascia trasparire speranze il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, che questa mattina, lunedì 5 luglio, ha fatto il punto della situazione a palazzo Pretorio in una conferenza stampa per l’edizione settembrina della Festa dei Ceri. “Ho detto al prefetto di Perugia Armando Gradone – ha detto Stirati – che a Gubbio c’è una forte spinta popolare per un’edizione straordinaria dei Ceri in questo 2021. Ma ci sono ostacoli notevoli, a meno che si accettino restrizioni che nessuno vuole”.
Speranze vicino allo zero, a meno che il sindaco non decida di forzare la mano, escludendo intanto un referendum generale ritenuto da lui stesso “fin troppo divisivo”. I ceraioli si sono pronunciati quasi in modo plebiscitario, con il 90 per cento dei circa 2.000 consultati tra riunioni, sondaggi e votazioni, però tutto questo non basta. Il primo passaggio decisivo per la prospettiva ceraiola si avrà con le decisioni del governo Draghi sullo stato di emergenza che scade a fine mese nel dibattito politico in corso tra chi è stanco delle limitazioni e chi invece ritiene che si debba prorogare l’allerta di fronte all’incidenza della variante Delta. Sui Ceri il nodo è duplice: il distanziamento sociale e gli assembramenti.
“L’eventuale festa straordinaria – ha detto Stirati – ha bisogno di una rappresentazione chiara e trasparente, senza sotterfugi e arcani del tutto inesistenti, rispetto a un tema delicatissimo che tocca i sentimenti degli eugubini. I problemi esistono non perché li provoca l’amministrazione comunale. L’anno scorso la situazione si è spenta da sola, quest’anno ho recepito e condiviso una volontà più sentita. Questa verifica e valutazione, che ha voluto cogliere un sentimento nella città, era nelle fibre della nostra comunità. Nessuno pensa al referendum che riduca tutto a delle cifre. Dobbiamo decidere su una cosa che ha l’importanza maggiore nell’animo degli eugubini, fermo restando che la salute e la situazione sanitaria vengono prima di ogni cosa”.
Il sindaco ha rivelato che le componenti istituzionali ceraiole sono divise, con riferimento all’associazione Maggio Eugubino che è favorevole e l’Università dei Muratori che ha invece espresso una maggioranza contraria. Ha poi spiegato che il prefetto Gradone ha preso “l’impegno di verificare fino in fondo se l’edizione straordinaria di settembre si possa fare o no. Oggi davanti a noi ci sono ostacoli notevoli, non abbiamo una campagna di vaccinazione che ci metta in assoluta tranquillità in uno stato d’incertezza, a meno che non si accetti la strada delle restrizioni e tutti negli incontri hanno sottolineato che la festa o si fa come da tradizione, oppure non se ne parla”.
Il sindaco ha inoltre riferito che “per molti non c’è altra data rispetto al 15 maggio, mentre altri sono perplessi per la situazione sanitaria”.
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