Reazioni a catena dopo l’ufficializzazione che il percorso dei Ceri cambia in piazza Quaranta Martiri, dalla mattina alla sera, perché il sindaco Vittorio Fiorucci con la Giunta e la maggioranza hanno taciuto i problemi nel cantiere su gestione e tempistiche del tutto disattese. Le forze di minoranza in Consiglio Comunale, con Marco Cardile, Federica Cicci, Jacopo Cicci, Luigi Girlanda, Rocco Girlanda, Diego Guerrini, Simona Minelli, Leonardo Nafissi e Alessia Tasso, parlano di “gravissimo atto del sindaco: la minoranza denuncia l’occultamento deliberato di importanti informazioni riguardanti i lavori in piazza 40 Martiri e lo svolgimento della Festa dei Ceri. Quanto accaduto ieri (martedì 29 aprile) durante il Consiglio Comunale di Gubbio rappresenta un fatto di eccezionale gravità istituzionale. Per un’intera giornata, dalle 9 alle 18:30, il sindaco Fiorucci ha taciuto scientemente all’intera assemblea cittadina, la più alta sede rappresentativa della volontà popolare, lo stato dei lavori e la decisione di modificare il tradizionale percorso dei Ceri a causa del ritardo della messa in sicurezza del cantiere di Piazza Quaranta Martiri. Tutto ciò anche a fronte di una specifica interrogazione urgente presentata ieri in Consiglio Comunale per avere informazioni dalla Giunta circa lo stato di avanzamento e il programma dettagliato dei lavori in piazza Quaranta Martiri. Grave è la deliberata omissione di qualsiasi informazione sul reale stato dei lavori e conseguenti oneri sul bilancio del Comune, e grave è l’omissione sugli esiti della riunione del Tavolo dei Ceri, durante la quale, con Sindaco ovviamente presente, si è discusso, con ogni evidenza, ciò che poi è stato presentato come fatto compiuto all’intera comunità senza nessun accenno nell’unico luogo dove tutti i cittadini sono rappresentati e cioè il Consiglio Comunale. Abbiamo profondo rispetto per tutte le componenti della festa, a noi consiglieri comunali spettano la tutela e il rispetto delle istituzioni, palesemente lese da questo grave atteggiamento. È inaccettabile che una decisione così importante sia comunicata con modalità opache e informali all’indomani di un Consiglio Comunale, luogo dove ogni scelta che riguarda l’interesse pubblico dovrebbe essere discussa e quanto meno condivisa, durante il quale invece è stata espressamente tenuta nascosta. Ci chiediamo: perché nelle comunicazioni del Sindaco e poi nella successiva interrogazione non si è fatta chiarezza sul reale stato dei lavori e dei conseguenti oneri Perché il Consiglio Comunale non è stato compiutamente informato sugli esiti della riunione del tavolo dei Ceri e sulle ipotesi di spostamento del percorso? Perché soltanto ora emerge questa problematica ben sapendo che il piano della sicurezza è frutto del lavoro svolto nei mesi precedenti rispetto alla data della festa? Ma c’è di più. Se anche i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza di questa decisione e hanno scelto di non dire nulla, siamo di fronte a una rottura democratica intollerabile. Denunciamo con fermezza una gestione che mortifica il ruolo del Consiglio Comunale, privandolo delle sue prerogative di rappresentanza e controllo. E non possiamo non interrogarci sul silenzio di alcuni consiglieri di maggioranza, a partire da chi riveste ruoli di garanzia istituzionale come il presidente del Consiglio Comunale, in duplice veste in questo momento, e da chi è notoriamente vicino agli ambienti del Maggio Eugubino: erano all’oscuro anche loro? Se così non fosse, significa che ci si accorda fuori dalle sedi istituzionali, si decide in pochi e si impone alla città senza dibattito qualsiasi decisione. Significa trasformare il Consiglio Comunale in un teatrino privo di ruolo. Un metodo pericoloso, che nega il confronto e il rispetto delle regole democratiche. Alla città vogliamo dire con assoluta chiarezza: nessuno di noi sapeva. Nessuno è stato coinvolto. A tal fine, ai sensi degli articoli 14 e 15 del Regolamento del Consiglio Comunale, chiederemo la convocazione urgente di un Consiglio Comunale per poter essere informati circa lo stato reale della situazione. Questo è un atto grave e lesivo non solo per la politica, ma per l’intera comunità eugubina. Gubbio non merita l’inganno, Gubbio merita rispetto. Serve trasparenza, non silenzio complice”.
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