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Ceri, nessun cambio del percorso in piazza Quaranta Martiri negli anni ’60

Il fotomontaggio dei Ceri davanti le Logge dei Tiratori che sta spopolando sui social

Si fa un gran parlare del cambiamento di percorso dei Ceri in piazza Quaranta Martiri nelle feste del passato. Non si capisce bene se rovistare nel passato serva a qualcuno per giustificare quanto deciso dal sindaco Vittorio Fiorucci in questo 2025, dove la modifica si lega alle tempistiche del cantiere nonostante lo stesso Fiorucci e l’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Spartaco Capannelli, abbiano sempre dichiarato pubblicamente per lunghi mesi che non c’erano problemi, elogiando la direzione e le maestranze per come stavano procedendo.

Una testimonianza riferisce che negli anni ’60 ci sarebbe stata una modifica del percorso in piazza Quaranta Martiri per i lavori all’ex ospedale, ma i giornali dell’epoca, compresi gli studi dell’indimenticabile Adolfo Barbi, non ne fanno menzione. Un’eventuale modifica del percorso, con il passaggio davanti le Logge dei Tiratori, avrebbe sicuramente lasciato una traccia che non esiste. Non si esclude che potrebbe essere accaduto qualcosa negli anni ’50, anche se il testimone – caso isolato e va sottolineato – non dà particolari sulla vicenda. Per esempio, oltre a non sapere l’anno preciso in cui il cambiamento sarebbe avvenuto non è dato neanche sapere quando venne deciso e le modalità evntualmente utilizzate dal sindaco dell’epoca.

Oggi è in discussione non tanto la modifica del percorso quanto come ci si è arrivati, con il colpo teatrale di Fiorucci che lunedì scorso 28 aprile non ha detto mezza parola in Consiglio Comunale per poi convocare l’indomani mattina il tavolo dei Ceri, che non ha alcun ruolo istituzionale ed è un gruppo di persone non legittimate come soggetto unitario che si ritrova se e quando chiamate dal sindaco, per dare l’annuncio senza alcuna possibilità di approfondire la situazione.

Va escluso che il cambiamento del percorso sia per motivi di sicurezza, mentre è del tutto evidente che il problema è legato soprattutto allo stato dei lavori visto che il cronoprogramma non ha portato a completare il tradizionale tratto di San Francesco e l’ex ospedale per mettere in condizione i Ceri di poter passare.