La purezza dei Ceri Piccoli è bellissima, specchio migliore di com’è la Festa dei Ceri tra passione, genuinità, spontaneità ed energia. L’ultimo atto dei Ceri per il 2025 ha riservato il 2 giugno straordinarie emozioni, dal mattino con l’Alzata in piazza Grande alla corsa nel pomeriggio. Si sono presi la scena il Primo Capitano, Daniele Castellani, e il Secondo Capitano, Alessandro Gaggiotti, con l’alfiere Beatrice Lanuti e il trombettiere Emanuele Fiordelli, insieme ai Capodieci, Lorenzo Lazzeri di Sant’Ubaldo, Edoardo Silvestrelli di San Giorgio e Giacomo Gaggioli di Sant’Antonio.
“Questa giornata è mossa dall’entusiasmo, la gioia e il desiderio di volerla vivere bene con gli amici e le persone che ci vogliono bene. Con più spensieratezza siete chiamati a rendere omaggio a Sant’Ubaldo senza i pensieri e le dietrologie degli adulti”, ha detto don Mirko Orsini, cappellano dei Ceri, nell’omelia davanti la chiesa di San Francesco della Pace, detta dei Muratori, durante la messa. I piccoli ceraioli hanno dato il meglio di sé, correndo come tutto l’ardore senza preoccuparsi di pendute e cadute che fanno parte del percorso di crescita nel prendere confidenza con i Ceri.
Non sono mancate tensioni per l’invadenza degli adulti, fin dal mattino in piazza Grande quando i bambini stavano facendo del loro meglio e c’è chi ha pensato di dare in escandescenza. Appassionante e frenetica la corsa del pomeriggio, dal percorso cittadino con la variante del transito davanti le Logge dei Tiratori com’era successo il 15 maggio e per i Ceri Mezzani per la presenza del cantiere lungo la via tradizionale di San Francesco e l’ex ospedale. Tiratissima la salita sul monte Ingino verso la basilica di Sant’Ubaldo dove i piccoli protagonisti hanno conclusione la festa come dovrebbe essere sempre, cioè festosamente insieme nel chiostro senza trasformare gli ultimi metri in una competizione sfrenata per la chiusura del portone da parte dei santubaldari lasciando fuori i Ceri di San Giorgio e Sant’Antonio. Con i Ceri Piccoli questo non accade e viene particolarmente apprezzato, visto anche come lezione agli adulti.
Ci sono stati diversi interventi sanitari: sono stati 16 nel corso dell’intera giornata secondo il bollettino dell’Usl Umbria 1 con il ricorso al pronto soccorso dell’ospedale di Branca di un ragazzino per una ferita alla mano.
Cosa vuoi fare…..con quei talebani dei santubaldari sarà sempre cosi…mica hanno capito che chiusa la porta la corsa è finita ma non la festa per cui il minimo è riaprire e salutare devotamente il Patrono!!
caro Massimiliano hai ragione e da santubaldara mi vergogno di quello che succede in Basilica la sera. Vogliamo chiudere il portone per dire che la CORSA è finita…bene ma poi riapriamolo e continuiamo la FESTA tutti insieme ringraziando e omaggiando Sant’Ubaldo come merita.